Da Niscemi a Gela le presunte bollette «capestro», batte i pugni il sindaco Conti: «Cittadini esasperati, ora basta»
di Redazione
Non c’è comune dell’Ati o periodo dell’anno in cui qualche utente non salti dalla sedia dopo aver ricevuto una bolletta dell’acqua. Ora non vogliamo entrare nel merito, non ne abbiamo le evidenze, né la competenza tecnica. Da Butera a Gela, da Niscemi a Riesi in questi anni sono sorti comitati, prodotti reclami, spuntati come funghi guasti e perdite. Ieri uno dei sindaci del comprensorio ha deciso di formalizzare una lagnanza con tanto di carta protocollo. Massimiliano Conti, nella doppia veste di sindaco di Niscemi e presidente dell’Ati (Assemblea territoriale idrica) ha indirizzato una missiva a Caltaqua e all’Ato Idrico, compartecipata attualmente in liquidazione. Porta un solo esempio, Conti. Ma senza fronzoli o retorica, con numeri di pratica, contratto e importi. Il che, si spera, possa portare a una risposta precisa (e si spera esauriente) da parte del gestore idrico.
«Capita spesso – scrive l’avvocato Conti – di ricevere fortissime lamentele da parte di cittadini per le fatture recapitate per il consumo di acqua potabile. Esse conterrebbero cifre esose a causa delle modalità di calcolo effettuato da codesta società».
E a questo punto della lettera, il sindaco, scrive numero di contratto, fattura e importo: 1.774 euro.
«Dalla fattura – argomenta Conti – si evince la mancata lettura per un lungo periodo. Il contatore è stato letto solo nel secondo trimestre 2020 con un consumo medio giornaliero di euro 18,29. Modalità di calcolo – sottolinea il capo dell’amministrazione – che risulta errata in quanto non riporta il reale consumo medio della famiglia. Una lettura dei contatori costante darebbe la possibilità alla società di esigere il dovuto nella maniera corretta e alle famiglie di poter far fronte al giusto pagamento».
«Moltissimi cittadini – scrive ancora Conti – non hanno la possibilità di fare fronte a pagamenti ingiustamente pretesi da codesta società, cosicché tale modalità di calcolo sta portando all’esasperazione molte famiglie che hanno già annunciato manifestazioni e proteste al palazzo di città e nella sede di Caltaqua».
«Nella qualità di sindaco – scrive ancora Conti – e di presidente dell’Ati, per evitare incresciosi fatti oltre che ingiustizie e abusi da parte della società, si invita procede a una verifica di tutte le bollette effettuate con la modalità di calcolo prima di scritta. Riservandomi nel frattempo di adire a ogni eventuale azione nelle sedi opportune, chiedo che vengano sospesi i termini per il pagamento di tutte le fatture a oggi trasmesse con identica tipologia di calcolo fino al recapito del corretto importo spalmato in tutti i trimestri pregressi e non solamente nell’ultimo periodo».
Nei giorni scorsi un commercialista, sempre a Niscemi, aveva presentato un reclamo per contestare le stesse modalità di calcolo segnalate dal sindaco.
Speriamo (e ne saremo ben lieti) di poter ospitare sul Today24 una puntuale replica da parte del gestore idrico Caltaqua, Acque di Caltanissetta Spa, al quale giriamo integralmente copia del presente articolo.