La Procura della Repubblica di Gela ha definito le indagini preliminari nei confronti di amministratori del Comune di Niscemi per i reati di cui agli artt. 323 e 328 c.p. commessi dal 2014 al 2016. È stata esercitata l’azione penale con richiesta di rinvio a giudizio nei confronti del sindaco di Niscemi, Massimiliano Conti e del suo predecessore, Francesco La Rosa, nonché nei confronti di funzionari e componenti della giunta comunale per varie ipotesi di reato.

Stante alla prima l’accusa (abuso d’ufficio e rifiuto d’atti d’ufficio) poiché, nell’ambito dell’affidamento dell’incarico del servizio di patrocinio
legale del Comune di Niscemi, avrebbero omesso di procedere alla formazione della relativa graduatoria di valutazione dei titoli e del relativo verbale di aggiudicazione, assegnando l’incarico in modo arbitrario e senza alcuna valutazione.

Altro capo d’accusa (sempre abuso), per l’espletamento del servizio per la gestione dei rifiuti del Comune di Niscemi, avrebbero aumentato, in assenza di qualsivoglia circostanza imprevista richiesta dalla legge e non
coinvolgendo nella decisione la Srr, i compensi originariamente previsti dal predetto contratto, così intenzionalmente procurando un vantaggio ingiusto alla Tekra Srl con pari danno al Comune di Niscemi.

Infine, terzo capo d’accusa (turbativa degli incanti), nei confronti di 15 imprenditori, perché, mediante mezzi fraudolenti, avrebbero turbato le gare di appalto, di numerosi lavori, indette dal Comune di Niscemi, partecipando autonomamente alle stesse, dissimulando il fatto di essere un unico centro decisionale.

Sempre nello stesso filone d’inchiesta, è stato emesso avviso di conclusione delle indagini nei confronti di numerosi componenti della Giunta Comunale di Niscemi per l’ipotesi di reato di abuso di ufficio; in violazione delle norme di legge che disciplinano le procedure da adottare per l’acquisizione al patrimonio del Comune di Niscemi di immobili realizzati in assenza o in totale difformità dei permesso di costruire, tramite delibere con motivazioni generiche, intenzionalmente procuravano ai proprietari dei predetti immobili, un ingiusto vantaggio patrimoniale consistito nel valore del bene immobile non demolito lasciato nella disponibilità dei soggetti senza il pagamento di alcun canone. Le indagini preliminari hanno tratto origine dall’acquisizione degli esiti della Relazione della Commissione Prefettizia di accesso presso il Comune di Niscemi del 27 febbraio 2018.