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Gela, sopralluogo nei cantieri del Patto per il Sud. Non ci sono vincoli né criticità di tipo archeologico


di Redazione

Gela, sopralluogo nei cantieri del Patto per il Sud. Non ci sono vincoli né criticità di tipo archeologico
newspolitica
13 Ott 2020

Doppio sopralluogo stamattina nei cantieri di via Niscemi e viale Mediterraneo alla presenza di funzionari del Comune e della Soprintendenza. I lavori non presentano nessuna criticità dal punto di vista della tutela del patrimonio e una relazione in tal senso è stata messa agli atti. Gli interventi, pertanto, procedono senza interruzioni. A esprimere preoccupazione per l’assenza di un archeologo a controllare i lavori era stato, nei giorni scorsi, il professor Nuccio Mulè, il quale, trattandosi di centro storico, aveva fatto notare che è obbligo del Comune, così come per le ditte private che eseguono lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, monitorare i cantieri nel caso in cui emergano dal sottosuolo reperti archeologici.

«Da qui la necessità di informare la Soprintendenza ai Beni culturali, cosa che abbiamo fatto» dicono Ivan Liardi e Tonino Collura, rispettivamente assessore e dirigente del settore Lavori pubblici del Comune.

«Sui lavori di via Niscemi e viale Mediterraneo – spiegano – gli uffici comunali hanno inviato alla Soprintendenza due distinte note che comunicavano l’inizio dei lavori. La prima, quella per via Niscemi, è datata 28 settembre 2020; la seconda, quella per viale Mediterraneo, è stata inoltrata il primo di ottobre 2020. Nelle due note si specifica che si tratta di aree non gravate da alcun provvedimento di tutela e che, in ogni caso, gli scavi non andranno in profondità, limitandosi alla sistemazione della superficie stradale. Tra l’altro, – concludono – nella medesima area, sono stati già collocati altri sottoservizi con lavori della stessa tipologia (Enel, Telecom, Open Fiber etc…). Dunque il pericolo di ritrovamento di reperti è, pressoché, nullo».
Negli anni scorsi il progetto di via Niscemi (approvato dalla giunta municipale con delibera del 5 maggio 2017, a conclusione della fase istruttoria), era stato interessato dal decreto di finanziamento della Regione il 6 settembre 2017, senza che venisse formulata alcuna osservazione e senza che fosse sollevata alcuna perplessità. Stessa cosa per viale Mediterraneo, il cui progetto (approvato dalla giunta municipale con due delibere il 15 maggio e l’8 giugno 2017 a conclusione della fase istruttoria) è stato finanziato dalla Regione tramite decreto nella stessa data, il 6 settembre 2017, anche in questo caso senza che venisse sollevata alcuna questione sul pericolo di ritrovamento di reperti archeologici.

«Gli uffici comunali, dunque, come dimostra anche l’esito dei sopralluoghi odierni – concludono – hanno fatto il loro dovere, nell’ottica del mantenimento di un rapporto ottimale con la Soprintendenza mirante alla tutela di eventuali ritrovamenti da valorizzare e di cui aver cura. E’, in primis, nel nostro interesse fare in modo che tutto proceda speditamente e senza intoppi».


Redazione
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