Gela, mancano loculi, Greco accusa: «Fallimento di altri. Noi abbiamo cambiato rotta, mai più requisizioni dalle Confraternite»
di Redazione
«Nessun amministratore dovrebbe trovarsi di fronte a problemi inaccettabili e mortificanti come quello del caos nei cimiteri. Se a Gela siamo arrivati al punto che non possiamo neanche morire, perché non si riesce a garantire a tutti una degna e immediata sepoltura, qualcuno deve pur avere delle colpe. Io non voglio essere minimamente sfiorato dal pensiero che qualcuno creda che questa emergenza, che offende la mia dignità e quella di tutti i cittadini, sia addebitabile all’attuale amministrazione». Lo ha dichiarato stamane il sindaco, Lucio Greco.
«Il problema della mancanza di loculi è atavico – si legge in una nota del comune – molte amministrazioni hanno preferito agire mediante requisizioni, lasciando ai posteri l’arduo compito di trovare una soluzione definitiva e il sindaco Lucio Greco adesso è perentorio, e chiama in causa quella fetta di politica che non è riuscita a risolvere questa emergenza, una politica che deve dichiarare il proprio fallimento mentre la magistratura dovrebbe aiutare a fare chiarezza.
«Solo pochi giorni fa parlavamo di culto dei morti e dell’importanza di onorare la memoria, che sta alla base del nostro vivere civile. La gestione dei cimiteri – prosegue Greco – è uno degli indici dello stato di crisi in cui versa una città. Per questo intendo fare chiarezza sulla vicenda delle somme che avrebbero dovuto essere investite sia al cimitero monumentale che a Farello in modo che tutti, a tutti i livelli, si assumano le proprie responsabilità».
Poi la nota richiama alcuni dati.
«Relativamente al finanziamento – si legge nella nota – dei loculi cimiteriali, dal 2015 in poi ogni anno sono stati lasciati disponibili gli stanziamenti che derivano dalla devoluzione dei mutui per circa un milione e 50 mila euro, soldi ai quali si aggiungono gli stanziamenti sulla competenza del bilancio per 313 mila euro circa da utilizzare per lavori inseriti nel piano triennale delle opere pubbliche per l’anno 2021. Ci sono, quindi, quasi 1,4 milioni disponibili subito, o comunque nel volgere di poco tempo. Dopo l’approvazione del bilancio, inoltre, si capirà se si possono individuare e sbloccare altre somme. I soldi incassati dal Comune, alcuni anni fa, dalle confraternite sono rimasti in bilancio e, in parte, sono stati spesi per le manutenzioni ordinarie e straordinarie all’interno del cimitero. In bilancio sono sempre stati previsti i fondi per i cimiteri, ma nessuna amministrazione recente si è attivata per usarli. Solo la giunta Messinese aveva avviato le procedure per l’utilizzo delle somme a bilancio con il primo passo amministrativo che consisteva nella individuazione dei tecnici per la realizzazione degli 840 loculi, ma l’iter non è stato mai concluso e definito negli aspetti amministrativi. Questa Amministrazione ha riattivato le procedure e definito tutti gli aspetti propedeutici alla realizzazione della progettazione e alla fase di esecuzione dei lavori, mentre i settori Ambiente e Lavori Pubblici, insieme alla Ghelas, si sono atttivati per pulire, sistemare e calendarizzare interventi di messa in sicurezza».
«Nel momento in cui ci siamo insediati – dichiara Greco – abbiamo trovato una situazione che si trascinava dal 2007, con appena 80 loculi realizzati qualche anno fa a fronte di oltre un decennio senza alcun intervento sostanziale e di una programmazione pari a zero. In una tale situazione di emergenza, ci siamo visti costretti a continuare con le requisizioni. Nel frattempo, però, non siamo rimasti con le mani in mano, ci siamo messi all’opera e stiamo lavorando sia per il breve che per il medio e lungo termine. Nell’immediato, abbiamo appaltato e stiamo costruendo 80 loculi prefabbricati che saranno pronti entro l’anno. Per il medio termine, poi, abbiamo riattivato l’iter per 840 loculi e stiamo procedendo ad un inventario di loculi risalenti ai primi del 1900 al Monumentale per capire quanti posti si potrebbero liberare dopo aver traslato le salme nell’ossario. Questo, però, ci permetterà di respirare solo per un po’, ed infatti stiamo studiando un ventaglio di ipotesi e progetti, tra cui l’ampliamento di Farello e l’incentivazione della pratica della cremazione, ormai accettata anche dalla Chiesa. Il nostro motto – conclude Greco – è ‘Mai più requisizioni’, vogliamo risolvere il problema definitivamente».