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CLASSIFICA | Il Sole 24 Ore

Gela: Gb Oil tra le prime aziende italiane nella ristorazione. Qualità del prodotto e valori umani gli… ingredienti del successo


di Redazione

25 Nov 2020

Una quindicina di anni fa aveva ancora addosso la toga di avvocato, uno dei più promettenti giovani penalisti del Foro. E se in quei giorni, magari incrociandolo nelle aule giudiziarie, gli avessimo chiesto «tu inventerai il GbOil…». «Vi avrei presi per pazzi» ride Gandolfo Barranco, inserito tra le prime aziende della ristorazione italiana.

La sua attività figura al numero 290 nell’elenco delle aziende nazionali per volume di crescita. La classifica è quella del Sole 24 Ore. E tiene conto di vari parametri, quali fatturato e numero di dipendenti.

In realtà nel Dna di famiglia c’è sempre stata l’impresa commerciale. Solo che lui, laurea in Giurisprudenza nel taschino, voleva fare altro. Poi ha iniziato a maturare l’idea di un qualcosa di nuovo. Un marchio di benzina, cosiddetta pompa bianca, senza colossi petroliferi a dettare legge a casa tua, per essere chiari. E potendo praticare prezzi concorrenziali.

Così da un foglio bianco e matita nasce l’idea vincente: GbOil.

E da un terreno acquitrinoso inizia a plasmare la stazione di carburanti. Poi il bar. Il core aziendale resta la benzina. Ma è dalla ristorazione che arrivano le soddisfazioni più grosse. La società che gestisce il bar tabacchi ristorante e pasticceria, la Drive Eat, nel 2019 ha staccato un fatturato che sfiora il milione e 800 mila euro, classificandosi tra le prime trecento aziende italiane come crescita. E nella top ten di quelle che operano nel settore food.

«Se parliamo – dice Barranco – del solo comparto ristorazione siamo tra le prime dieci, forse tra le cinque aziende italiane”.

Il segreto del successo? La qualità.

Non c’è agente di commercio, piazzista, pendolare, tassista, lavoratore, insegnante in trasferta che non conosca la colazione di Gb Oil. E ne parla. E il nome circola in Sicilia. E il croissant con cappuccino alla gelese è sempre più un must.

«Fin dal primo giorno – racconta – abbiamo puntato tutto sulla materia prima. Un esempio per tutti? I nostri panini. Ci abbiamo lavorato e sperimentato. L’impasto, i dosaggi. Solo quando il risultato ci è parso all’altezza abbiamo dato il via libera».

Così accade che oggi i panini di GbOil fanno concorrenza perfino al re della polpetta made in Usa che ha le vetrine proprio a un centinaio di metri da Barranco.

Altro punto fermo: la Ss 115. Per i gelesi una strada, un’autostrada, una compagna giornaliera. Così è spiegato il successo giorno e notte di un bar tabacchi nato quasi per una sfida, una scommessa e oggi divento realtà. Un fatturato che in quattro anni si è più che raddoppiato e continua a crescere. Oltre 40 dipendenti e un listino vario e completo: dai tabacchi alla gelateria, dalla colazione agli spaghetti all’astice.

Materie prime e non soltanto. Materiale umano soprattutto. Il team.

«Molti – dice Barranco – sono cresciuti con me. Ne cito un paio per ringraziarli tutti. Davide Mulé che oggi è il mio alter ego e con noi ha acquisito esperienza e conoscenza anche attraverso master e alta formazione. Poi gli chef, Paolo Perna e Francesco Palermo, il pastry chef Giuseppe La Russa. E il resto della squadra. Giovani validi e che ringrazio per questo traguardo che non è mio ma… nostro».

La prossima sfida sarà quella di mantenere il risultato ottenuto. Non sarà facile. L’emergenza sanitaria ha messo in ginocchio un intero Paese, l’Europa, il pianeta. Bisogna reggere l’urto e guardare al futuro con speranza.

«Noi – conclude l’imprenditore – facciamo il possibile. Abbiamo pure inventato il drive, forniamo un servizio take away. Un modo per incoraggiare e incoraggiarci».

Sperando che l’onda passi e GbOil salga ancora in classifica.

Ad maiora.


Redazione
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