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COVID 19

Niscemi: code alle poste, avvocato protesta. «Dopo 13 giorni mi hanno risposto di… compilare un modulo»


di Alberto Drago

Niscemi: code alle poste,  avvocato protesta. «Dopo 13 giorni mi hanno risposto di… compilare un modulo»
attualità
14 Gen 2021

Malgrado le istituzioni governative raccomandino di adottare regole di distanziamento personale ed evitare affollamenti, accade paradossalmente che davanti all’Ufficio postale centrale di via Pitrè, si formino giornalmente lunghe code di utenti, i quali vengono fatti entrare in base alla quantità degli sportelli di cassa aperti al pubblico. Ovvero due utenti per volta se dovessero esserci due sportelli di cassa disponibili, uno per volta se dovesse essercene uno solo.
Ciò per contenere i rischi di contagio da Coronavirus, ma non per gli utenti, i quali mettendosi in fila fuori, vengono indirettamente costretti ad assembrarsi.
E proprio il 30 dicembre, è accaduto che l’avvocato Giuseppe D’Alessandro, essendosi recato all’ufficio postale di via Pitrè per ritirare una raccomandata, racconta di essere rimasto indignato dal modo con cui Poste italiane tratta i clienti di Niscemi. Soprattutto in un momento così delicato della pandemia per il quale la vicina Gela è stata dichiarata zona rossa. “Ho inviato”, precisa l’avvocato Giuseppe D’Alessandro” con una e-mail Pec la foto da me scattata agli utenti in fila davanti l’ingresso dell’Ufficio postale di via Pitrè e una descrizione su quanto accade al prefetto, al direttore dell’Asp, al sindaco ed a Poste italiane. Non so se la situazione sia cambiata, ma ho la sensazione che tutti gli appelli delle autorità, gli interessamenti, i divieti, le raccomandazioni e le regole ferree siano solo aspetti di facciata.
Devo però dire per onestà che una riposta precisa, perentoria e rassicurante l’ho ricevuta da parte di Poste italiane, anche se non so se possa definirsi “tempestivo” un periodo di 13 giorni, la quale mi ha scritto che – in riferimento alla sua richiesta la informiamo che i dati forniti non sono sufficienti per la lavorazione del caso. Pertanto la invitiamo a compilare l’apposito modulo denominato “Lettera di reclamo”, che potrà essere consegnato presso qualsiasi Ufficio postale -. Con questa rassicurante risposta da parte di Poste italiane”, conclude ironicamente D’Alessandro,” ritengo che il pericolo che Niscemi diventi zona rossa possa dirsi definitivamente scongiurato”.
Un altro utente, Michele Gurrieri, riferendosi agli assembramenti giornalieri che si creano davanti l’Ufficio postale centrale di via Pitrè afferma:”anziché i postini portarci a casa gli avvisi per andare a ritirare le raccomandate contenenti prevalentemente cartelle di pagamento Imu e Tasi del 2015 e con la conseguenza di assembrarci, perché non ce li consegnano direttamente a casa facendoci firmare?”
Un altro utente aggiunge:”il servizio dall’ufficio postale di via Pitrè potrebbe essere organizzato meglio con uno sportello dedicato soltanto alle raccomandate e gli altri per tutti i servizi.
Ciò determinerebbe la formazione di due file anziché di una soltanto e con tempi di attesa meno lunghi”.


Alberto Drago
Giornalista pubblicista, niscemese doc, ha lavorato in varie redazioni locali e regionali, contribuendo negli anni Novanta alla nascita di Antenna Sud. Impegnato nel volontariato con l’associazione nazionale Carabinieri. Collabora con il quotidiano La Sicilia. Ha fondato e diretto il periodico “L’Appunto”.