Gela: ospedale sotto pressione, non ci sono più posti in Rianimazione. Greco istituisce cabina di regia permanente
di Redazione
Il Covid Center dell’ospedale Vittorio Emanuele scoppia di pazienti. Gli operatori sanitari sono stanchi, al limite delle forze. Stamane un altro paziente si è aggiunti a quelli già trattati in Terapia intensiva, facendo salire a 7 (praticamente tutti) i letti occupati nelle Rianimazione. Una trentina quelli in carico alla degenza ordinaria. Una situazione allarmante, che carica di pressione la struttura ospedaliera. Ieri, questo e altri temi, sono stati trattati durante una riunione fiume, che si è svolta ieri in videoconferenza, presieduta dal sindaco, Lucio Greco. Erano collegati i rappresentanti dei Comitati civici, della Commissione Sanità, i vertici dell’Asp e della deputazione nazionale e regionale. Sul tavolo i temi caldi, caldissimi dell’emergenza Covid. Dalle carenze al Vittorio Emanuele alla Terapia Intensiva che l’Eni si è impegnata a realizzare, dall’imminente saturazione dei posti letto (cui si dovrà ovviare trasferendo i pazienti in altri ospedali meno piegati dall’epidemia) al personale sanitario e parasanitario ridotto all’osso e allo stremo, dagli accessi nei pronto soccorso alle attività ambulatoriali che comunque vanno garantite, perché non esiste solo il Covid, fino alla riorganizzazione sanitaria rallentata dalla pandemia. Organizzazione che non si è fermata, ha assicurato il direttore generale dell’Asp, Alessandro Caltagirone. Tutti i presenti su un punto si sono detti d’accordo: di fronte a questi problemi non ci possono essere differenze politiche, si deve portare avanti la battaglia insieme, riunendo sotto un’unica bandiera tutte le energie del territorio per agire su più livelli, partendo dal locale per arrivare al regionale e al nazionale.
I rappresentanti dell’Asp, hanno sottolineato l’importanza degli screening in atto, tra cui quello scolastico iniziato ieri mattina in contrada Brucazzi e che sarà fondamentale per decidere tempi e modalità del rientro degli studenti a scuola. Con gli istituti chiusi da prima di Natale, però, appare chiaro che l’origine dei numeri estremamente allarmanti di queste settimane sia da cercare altrove, ossia nei comportamenti non corretti che una parte minoritaria della popolazione continua a tenere, incurante delle conseguenze per la salute propria e altrui.
Si è anche discusso dei Covid Hotel.
«La Regione – fanno sapere dall’Asp – aveva pubblicato un bando, ma nessuno aveva partecipato. Pertanto l’azienda sanitaria ha provveduto a emanarne un altro che adesso è nella fase conclusiva».
Buone notizie sul fronte della vaccinazione del personale sanitario, che si attesta intorno al 97 per cento, mentre il dato delle Rra è superiore al 70 per cento. Tutto pronto – è stato garantito – per la fase 2, ossia la vaccinazione di massa, che dovrebbe prevedere 3.000 somministrazioni giornaliere in tutta la provincia.
Al termine dell’incontro, il sindaco ha preso la parola per ringraziare tutti i presenti, i concittadini che stanno rispettando le regole anticontagio e quelli che stanno rispondendo positivamente alla chiamata dell’Asp per gli screening, ma soprattutto i comitati civici che hanno richiesto il tavolo di ieri.
«Preziose sentinelle – le ha definite Greco – fondamentali per monitorare il territorio». Il primo cittadino ha chiesto ad Asp ed Eni di accelerare al massimo per la nuova terapia intensiva.
«Quei posti – spiega – ci servono subito – e chiedo anche di sapere come stanno interagendo Asp e Usca, se sta funzionando la sorveglianza sanitaria e come intervenire per aggiustare quello che non va».
Il tavolo tecnico è stato istituito in via permanente.
«Faccio mie – dice Greco – tutte le preoccupazioni dei vertici dell’Asp sulla curva e sui contagi, e garantisco che chiederò altri controlli al Prefetto e al Questore».