«Trombosi dopo il vaccino sono eventi estremamente rari», Università avvia studio dopo decessi di Gela e Catania
di Redazione
«È inutile fare esami prima del vaccino antiCovid e solo in presenza di chiari sintomi spia, al limite dietro consulto medico, farne di specifici». Lo afferma uno studio sulla correlazione tra vaccini e decessi messo a punto da un team guidato dal professor Cristoforo Pomara, direttore dell’Istituto di Medicina legale del Policlinico universitario di Catania, ordinario di Medicina legale nello stesso Ateneo. Secondo lo studio scientifico condotto dall’università, la trombocitopenia trombotica immune, indotta da vaccino, è estremamente rara e può anche non condurre alla morte se individuata e trattata in tempo.
«Piuttosto, per avere risultati affidabili, serve fare il maggior numero di autopsie».
Lo studio è stato condotto a seguito di alcuni eventi fatali avversi temporalmente correlati alla somministrazione vaccinale da Covid19 che si sono verificati nel marzo scorso, a seguito dei quali le procure di Catania e Gela, e poi anche da altre procure italiane, avevano aperto inchieste su casi sospetti di trombosi cerebrali e eventi mortali.
Il team di esperti guidato da Pomara ha condiviso con la comunità scientifica internazionale i dati scientifici utili alla definizione del nesso di causa tra somministrazione vaccinale e due casi di eventi fatali avversi e, soprattutto, la definizione di un algoritmo operativo da applicare in tutti i casi similari al fine di definire scientificamente la correlazione tra i due eventi.
I due studi condotti dai ricercatori siciliani sono stati pubblicati su Haematologica (dal titolo Post-mortem findings in vaccine-induced thrombotic thombocytopenia) e Diagnostics (dal titolo COVID-19 Vaccine and Death: Causality Algorithm According to the WHO Eligibility Diagnosis).