«Qui si entra solo col Green Pass», iniziativa di tre locali scatena la rabbia. Imprenditrice minacciata di morte
di Redazione
In attesa di una decisione definitiva da parte di palazzo Chigi, c’è chi anticipa i tempi e decide di rendere obbligatorio il Green Pass per poter accedere alle proprie strutture. I titolari di tre stabilimenti balneari, uno a Palermo, due nell’Agrigentino, hanno attivato questa modalità, dovendo però fare i conti con gli insulti e le critiche arrivate da social network e recensioni online. L’obiettivo – spiegano i diretti interessati – è quello di tutelare la sicurezza di ospiti e clienti. Ma si tratta, per il momento, di iniziative sporadiche e circoscritte che, però, sembrano convincere anche altri ristoratori e locali. Giovedì scorso, infatti, i titolari di “Borgo Santuli'” e “La Rotta”, sulla spiaggia del Viale delle Dune ad Agrigento, sono stati i primi ad annunciare l’obbligo del certificato vaccinale per poter accedere alla struttura nelle ore serali, lasciando invece l’entrata libera durante il giorno, quando i due locali hanno maggiori accessi alla spiaggia e non ai servizi di ristorazione o divertimento. Proprio seguendo l’esperienza dei colleghi agrigentini, anche i gestori dell’enoteca letteraria “Prospero” di Palermo hanno deciso di vietare l’accesso ai non vaccinati, con tanto di cartello. La titolare, Cinzia Orabona, è stata al centro di numerose polemiche e attacchi sui social network.
«Le istituzioni – dice Michele Anzaldi, deputati di Iv – tutelino la titolare che ha subito insulti razzisti e addirittura minacce».
Massima solidarietà è stata espressa da Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo all’imprenditrice titolare della enoteca letteraria.
«Non è accettabile – dice Di Dio – questa forma di becera violenza che sfocia addirittura in minacce di morte che testimoniano l’ignoranza culturale di chi pensa di condizionare la libertà di iniziativa imprenditoriale».