Gela verso il lockdown soft, bar e lidi chiusi a mezzanotte. Stop bevande dalle 21 alle 5. E la mascherina sempre
di Redazione
Alla fine ci andranno di mezzo sempre gli stessi: i commercianti, titolari di bar, ristoranti, stabilimenti balneari. E i cittadini più rispettosi. L’assoluta mancanza di senso civico e rispetto delle norme di distanziamento ha portato a una nuova impennata: 885 le persone positive. I funzionari dell’Asp hanno trasmesso l’ennesima richiesta al sindaco, Lucio Greco: subito misure urgenti. Che stanno per essere emanati
E il primo pomeriggio ha convocato una riunione urgente per un confronto con assessori, consiglieri comunali, capigruppo, associazioni datoriali e di categoria. Il settore della ristorazione e della movida, infatti, potrebbero essere quelli maggiormente interessati dai nuovi provvedimenti restrittivi in fase di studio.
Greco, nelle prossime ore, chiederà la convocazione di un tavolo tecnico alla Prefettura e alla Questura, unici enti preposti all’attivazione dei controlli richiesti dalle associazioni, ma la bozza dell’ordinanza per vietare assembramenti e stazionamenti è già sul suo tavolo. Ecco cosa prevede:
– obbligo dell’uso della mascherina sia nei luoghi al chiuso che all’aperto
– obbligo di chiudere a mezzanotte e di riaprire non prima delle 5 del mattino per i pubblici esercizi rientranti nell’attività della ristorazione (bar, pub, pizzerie, ristoranti, pasticcerie, gelaterie, lidi balneari, etc)
– divieto di vendere e somministrare bevande, a posto fisso o in forma ambulante, dalle ore 21 alle ore 5 del giorno successivo, e comunque mai in bottiglie o bicchieri di vetro, ma solo in quelli di carta e plastica
– obbligo per tutti i pubblici esercizi e tutti i mezzi di trasporto di mettere a disposizione del pubblico il disinfettante per le mani.
Il DPCM 105 del 23 luglio ha modificato i criteri per l’attribuzione delle fasce di rischio, mettendo come paletti l’occupazione dei posti letto in ospedale e 150 casi settimanali ogni 100mila abitanti. Gela è abbondantemente sopra questi limiti.
«Sapevamo che la fine della zona rossa non equivaleva ad un liberi tutti, – ha dichiarato il Primo Cittadino al termine della riunione – ma i numeri degli ultimi giorni sono realmente agghiaccianti e non ce li aspettavamo nella bella stagione. Ancora una volta, a malincuore, siamo costretti a pensare a provvedimenti restrittivi, ma vogliamo anche fare affidamento sul senso civico dei concittadini. Con le associazioni datoriali e di categoria ci siamo confrontati sulle strade da percorrere per evitare nuove chiusure tout court, e l’ipotesi di una chiusura a mezzanotte o, al massimo, all’una potrebbe essere percorribile. Siamo in piena emergenza, siamo chiamati a trovare una soluzione e non ci tireremo indietro di fronte a queste responsabilità. Ma, ancora una volta, voglio ricordare che senza la collaborazione dei cittadini possiamo fare ben poco. Occorre vaccinarsi e prestare la massima attenzione nelle piccole cose di ogni giorno. Mi rendo conto che in estate attenersi a certe regole è ancora più difficile, ma non abbiamo scelta: dobbiamo adottare comportamenti responsabili».