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ARMA | Corona d'alloro

Niscemi ricorda il carabiniere eroe Ticli, messa solenne stamane in chiesa Madre


di Redazione

Niscemi ricorda il carabiniere eroe Ticli,  messa solenne stamane in chiesa Madre
1 Ott 2021

Questa mattina è stato ricordato il carabiniere Roberto Ticli, originario di Niscemi, ucciso in provincia di Varese il primo di ottobre del 1990, insignito della medaglia d’argento al valor militare alla memoria.

Due giorni dopo avrebbe compiuto 25 anni. Stamane è stato ricordato nel corso di una semplice ma toccante cerimonia alla presenza dei familiari, del comandante provinciale colonnello Vincenzo Pascale e del comandante del reparto territoriale di Gela, tenente colonnello Ivan Boracchia. Alla presenza delle autorità locali è stata deposta una corona d’alloro sul monumento funebre che accoglie le spoglie mortali del militare e, successivamente, nella Chiesa Madre di Niscemi, è stata celebrata una messa, officiata da don Salvatore Falzone, cappellano militare del comando legione Carabinieri Sicilia e dal parroco, don Massimo Ingegnoso.

Dopo l’omelia è stata recitata la preghiera del carabiniere, e a seguire il colonnello Pascale ha esaltato la figura dell’eroe, che per il suo gesto nel 1992 è stato insignito della Medaglia D’argento al Valor Militare alla memoria con la seguente motivazione:
«Capo pattuglia in servizio perlustrativo, mentre effettuava, unitamente a parigrado, il controllo di un individuo sospetto, veniva da questi fatto segno a proditoria azione di fuoco. Benché mortalmente ferito, con coraggiosa determinazione si poneva all’inseguimento del malvivente, contro il quale reagiva con l’arma in dotazione, finché giunto allo stremo delle forze, si accasciava esamine al suolo. Chiaro esempio di elevate virtù militari e di altissimo senso del dovere spinti fino al supremo sacrificio – Porto Ceresio (Varese), 1 ottobre 1990».

Come recita la motivazione dell’alta onorificenza conferita dopo la morte, fu proprio durante un servizio per la ricerca e la cattura di latitanti che il carabiniere perse la vita. Assieme a un collega procedette infatti al controllo di un soggetto che alla vista dei militari aveva tentato di defilarsi. Alla richiesta dei documenti, il sospettato consegnava una carta di identità falsa e, resosi conto delle perplessità degli operanti circa l’autenticità del documento, il soggetto si dava a precipitosa fuga durante la quale, da circa 15 metri, esplodeva 2 colpi di revolver, uno dei quali attingeva al torace il Carabiniere Ticli, che prima di accasciarsi riusciva a rispondere al fuoco con le armi d’ordinanza. Soccorso e ricoverato presso l’ospedale di Varese, mori nella notte. Nell’immediatezza venne organizzata una battuta nel corso della quale veniva rintracciato e fermato un cittadino svizzero colpito da mandato di cattura internazionale per rapina. L’uomo, condotto in caserma, ammetteva le proprie responsabilità e forniva indicazioni per il recupero della pistola utilizzata.


Redazione
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