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Ricordati i caduti della strage del 1945


di Alberto Drago

Ricordati i caduti della strage del 1945
17 Ott 2021

In occasione della ricorrenza del 76° anniversario della prima strage di carabinieri, in contrada Apa, il 16 ottobre del 1945, l’Arma ha ricordato i suoi figli caduti con una messa solenne in chiesa Madre. L’agguato costò la vita all’appuntato Michele Di Miceli e ai carabinieri Mario Paoletti e Rosario Pagano, tutti insigniti della Medaglia d’argento al valor militare.

«All’indomani dello sbarco alleato – ricorda una nota del comando provinciale – riemerse in Sicilia il fenomeno del banditismo. Le bande di criminali, tutte assai ben armate, controllavano ampie zone di territorio, compiendo omicidi, rapine, furti, estorsioni ai danni di agricoltori e proprietari terrieri. In territorio di Niscemi agiva dal 1943 la banda di Rosario Avila, detto “Canaluni”, inizialmente aggregatasi al Movimento per l’Indipendenza della Sicilia ma poi ripudiata proprio per l’efferatezza e la ferocia dei suoi crimini. La sera del 16 ottobre 1945 la banda arrivò in una masseria di contrada Apa a Niscemi. Nella fattoria erano riuniti alcuni contadini intenti a riposarsi e a conversare. Alla vista dei criminali armati fino ai denti, nessuno ebbe il coraggio di rifiutare loro un nascondiglio per la notte e qualcosa da mangiare. Nel frattempo sette carabinieri del Nucleo di Niscemi stavano perlustrando quella zona e, accortisi della presenza di persone nel casale, vi si recarono per identificare i presenti. Mentre i militari dell’Arma erano intenti a controllare i documenti dei contadini, i malviventi ebbero modo di uscire da una finestra posteriore e organizzare un’imboscata al drappello di carabinieri che, ultimato il controllo, stava percorrendo una mulattiera, illuminando il sentiero con una lampada. I banditi, al riparo, fuori dalla portata di tiro dei militari, muniti di mitragliatrice leggera, mitra e bombe a mano, scaricarono una gragnuola di colpi sugli uomini dell’Arma, che risposero strenuamente al fuoco con il moschetto in dotazione. L’appuntato di Miceli, originario di San Michele di Ganzaria, in provincia di Catania, il carabiniere Pagano, di Ventimiglia di Sicilia in provincia di Palermo e il carabiniere Paoletti di Teano – Caserta, rimasero uccisi».

Nei giorni scorsi, a 76 anni da quell’eccidio, su iniziativa del comando provinciale dei Carabinieri e dell’ispettorato regionale dell’associazione nazionale Carabinieri, è stata rinnovata la memoria del drammatico evento. Alla messa solenne, celebrata dal parroco don Massimo Ingegnoso, ha partecipato il comandante del reparto Territoriale di Gela, tenente colonnello Ivan Boracchia, le autorità civili e militari della provincia, le associazioni dei combattenti e d’arma e una rappresentanza di carabinieri in servizio e in congedo.


Alberto Drago
Giornalista pubblicista, niscemese doc, ha lavorato in varie redazioni locali e regionali, contribuendo negli anni Novanta alla nascita di Antenna Sud. Impegnato nel volontariato con l’associazione nazionale Carabinieri. Collabora con il quotidiano La Sicilia. Ha fondato e diretto il periodico “L’Appunto”.