Riesi: chiusura locali da mezzanotte alle 4. «Non è la soluzione, restano i problemi»
di Delfina Butera
Il Movimento Cinque Stelle torna a sollecitare il sindaco Salvatore Chiantia a rivedere l’ordinanza numero 39, emanata nel mese di ottobre, che prevede la chiusura dei locali pubblici dalle ore 24 alle 4 del mattino.
Per i consiglieri comunali pentastellati e per molti cittadini il provvedimento non è in grado di risolvere i problemi per cui è stata emanato. Il gruppo dell’opposizione ha protocollato qualche giorno fa una mozione per discutere dell’argomento in Consiglio Comunale. “Già nel mese di novembre – dice il consigliere Salvatore Lombardo – avevamo indirizzato una nota all’Amministrazione comunale nella quale si chiedeva la possibilità di adottare nuove e differenti misure. Da allora non ci è stata mai fornita alcuna risposta. Il silenzio di questa Amministrazione è una mancata risposta alle richieste di larga parte della cittadinanza, giovani ed esercenti in primis, che hanno sollevato da subito dubbi e perplessità sul provvedimento. Anche per questo motivo torniamo a ribadire che sarebbe opportuno un confronto sul tema in Consiglio, ad oggi totalmente mancato”. Un provvedimento che non avrebbe sortito gli effetti desiderati per il consigliere Giuseppe Ferro: “È evidente che la chiusura alle 24 dei locali pubblici non è la soluzione per il contrasto del disagio sociale, dell’insicurezza urbana, dell’incolumità pubblica e degli effetti distorsivi della movida. Malgrado l’ordinanza, anche in questi ultimi due mesi, si sono verificati schiamazzi notturni, incidenti nel centro urbano e i nostri giovani si sono spostati nei centri limitrofi in cui la movida non si ferma a mezzanotte, magari continuando a consumare alcolici e rischiando alla guida sulle strade extraurbane. Servirebbe un maggiore presidio del territorio al fine di far rispettare le regole sia nella somministrazione degli alcolici sia nel controllo dell’inquinamento acustico e tutto ciò che ne può derivare. Siamo concordi anche noi nel ritenere che i residenti abbiano il diritto ad una vita serena”.