Niscemi, l’ultimo abbraccio a don Giugno. Il vescovo: «Amico dei poveri e fine scrittore»
di Alberto Drago
Commosso e triste ieri pomeriggio in chiesa Madre, l’Addio a don Giuseppe Giugno, prete del popolo e che nei suoi 56 anni di sacerdozio, fu cappellano dell’ospedale, vicario foraneo, vicario episcopale per la promozione umana e la Caritas diocesana e regionale, nonché parroco delle chiese Purgatorio, Santa Maria della Speranza, San Giuseppe, San Francesco d’Assisi e rettore del Santuario della Patrona Maria Santissima del bosco.
Ed è proprio al Santuario della Madonna del bosco, che martedì sera, all’arrivo della salma del compianto parroco dalla capitale, è stata allestita la camera ardente dove il vescovo mons. Rosario Gisana ed il clero locale hanno pregato insieme ai fedeli e che fino a ieri a mezzogiorno è stata meta di uno straordinario afflusso di popolo per l’ultimo commosso saluto e preghiere in suffragio.
Gremita di fedeli la chiesa Madre, ma con l’applicazione delle norme di contenimento della pandemia.
Alle esequie che ha officiato in forma solenne il vescovo della Diocesi di Piazza Armerina mons. Rosario Gisana, insieme al clero della città e della diocesi, animate dai cori parrocchiali riuniti, hanno partecipato gli scout dell’Agesci Niscemi 1, e le associazioni Misericordia, Fratres e Bersaglieri di cui don Giuseppe, come figlio del caporale Francesco Giugno decorato con la medaglia di bronzo al valor militare ed al quale è intitolata alla memoria la locale sezione dei cappelli piumati, era socio ordinario.
Presente ai funerali anche il capitano dei bersaglieri Salvo Tosto, presidente regionale dell’Associazione nazionale bersaglieri.
Accanto alla bara infatti è stato posto un cappello piumato dei bersaglieri e sopra anche un fazzolettone degli scout Agesci (ex Asci) di Niscemi di cui don Giuseppe Giugno è stato fondatore.
Laureato in teologia, storia e filosofia e raffinato scrittore di commedie teatrali, don Giuseppe Giugno ha svolto infatti la sua intensa missione sacerdotale ed attività pastorale sulla scia di don Bosco, formando intere generazioni di giovani con l’azione cattolica, gli scout e con l’istituzione del Gruppo teatro ricerca per la rappresentazione delle sue commedie come Niscemi Racconta, la Grande Guerra e tante altre, divertenti, ironiche ed in vernacolo.
Un sacerdote eccellente, umile e dal cuore grande don Giuseppe Giugno, sempre attento ai problemi sociali della comunità niscemese e che ha contribuito largamente alla crescita sociale e culturale della città, anche con l’istituzione dell’Oasi Stizza Madonna del Buon Consiglio.
Un antico feudo rurale che don Giuseppe Giugno acquistò con propri fondi e con quelli della comunità e che ristrutturato, venne trasformato in struttura di promozione religiosa e di attività solidali, sociali, culturali, sportive ed artistiche.
“Don Giuseppe Giugno,”ha detto il vescovo durante l’omelia, ”è stato più un uomo che un sacerdote per la sua vicinanza ai poveri ed ai quali ha trasmesso la sua umanità.
Un intellettuale affabile che ha saputo intercettare come scrittore di commedie i problemi di Niscemi e che ha saputo simpaticamente metterli in scena, contribuendo largamente alla crescita sociale e culturale della città.
Un uomo don Giuseppe Giugno, umile, buono, mite tenace e forte che ha capito come trasmettere il Vangelo con la semplicità e profondità del suo animo.
Diciamo grazie a Dio perché Niscemi ha avuto questo figlio”.
A fine esequie la nipote Elvira giugno ha ricordato lo zio prete molto legato alla sua amatissima Maria Santissima del bosco, mentre il sindaco Massimiliano Conti ha aggiunto:”don Giugno è stato e continuerà ad essere un solido punto di riferimento per la nostra comunità”.
All’uscita della chiesa il feretro di don Giuseppe Giugno è stato salutato tra due ali di folla silenziosa e commossa con uno scrosciante e triste applauso.
Don Giuseppe Giugno lascia la sorella Tanina ed i nipoti Giuseppe Maida, Elvira, Franca, Francesco ed Anna Maria Giugno e Gianfranco Stancato.