Gela ricorda i suoi figli illustri. Intitolate strade a politici, scrittori ed eroi di guerra
di Redazione
Nove strade del quartiere Nocera cambiano denominazione in virtù di un decreto che segue una delibera di giunta approvata il 14 febbraio dopo un’iniziativa di carattere culturale promossa dal professor Nuccio Mulè.
In realtà erano state 12 le proposte di Mulè, cultore di patrie memorie, autore di numerose pubblicazioni. Forse per le tre proposte escluse è ancora in fase di completamento l’istruttoria. La delibera, prima dell’approvazione, aveva ottenuto i pareri favorevoli della Soprintendenza ai Beni Culturali, della Società Nissena di Storia Patria e del Commissariato di Pubblica Sicurezza. Ora il comune incassa il decreto di autorizzazione, a firma del prefetto, l’unico tassello che mancava.
Così la via Ff 14 diventerà via Tenente Luigi Casciana; Ff 17 diventerà via prof. Nunzio Vicino; Ff 18 diventerà via prof. Nicolò Di Fede; Ff 19 diventerà via Scrittore Giuseppe Corrao; Ff 13 diventerà via Leonardo Speziale; Ff 2 diventerà via Bersagliere Giacomo Lisacchi; Ff 3 diventerà via Tenente Francesco Villari; Ff 4 diventerà via Tenente Francesco Caponetti; Ff 5 diventerà via Senatore Nino Occhipinti.
Ma vediamo, attraverso la ricostruzione del professor Mulè, chi furono questi gelesi illustri che rischiavano di finire «dimenticati», ovviamente non nella memoria dei loro cari, ma nel ricordo collettivo, poiché si tratta di persone defunte molti anni fa.
Nino Occhipinti: deputato e assessore regionale alle foreste demaniali e delegato all’assessorato agricoltura nel 1955; consigliere comunale di Gela nelle file del Psdi; elezione a Senatore della Repubblica il 20 giugno 1976: sottosegretario di Stato per l’Interno dal 28 marzo 1979 al 3 agosto 1979 nel V Governo Andreotti.
Luigi Casciana: sottotenente del 76° Fanteria dell’Esercito Italiano, il 13 luglio del 1920 a Trieste ebbe l’ordine di proteggere con un drappello di soldati un gruppo di persone di minoranza etnica, alloggiate all’Hotel Balkan, da un’azione di protesta italiana guidata da un manipolo di squadristi; durante tale protesta, però, dall’edificio furono sparati diversi colpi d’arma da fuoco e lanciate alcune granate di cui alcune schegge colpirono a morte il Casciana. Il nome del Casciana compariva, assieme a quello della Medaglia d’Oro Giovanni Guccione, su una stele (eliminata nel 1953) posta sul marciapiede di Piazza San Francesco di fronte via Pisa.
Nunzio Vicino: professore, spiccata figura di educatore nella scuola, combattente nell’ultima guerra e valente cultore e scrittore di patrie memorie, si è distinto in particolare per aver divulgato la storia della “Battaglia di Gela” oltre ad altre pubblicazioni a cui spesso si sono riferite autori a livello nazionali. Agli inizi degli anni Settanta, ricevete l’ambito Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri. E’ stato il primo in assoluto a denunziare le stragi americane in Sicilia.
Giuseppe Corrao: valido e raffinato scrittore è stato cantore della poesia vera, tanto che in quasi tutte le sue liriche c’è quel canto appassionato di amore puro ed intatto che lo consacra come un autentico poeta classico; inoltre, come amatore della letteratura, della storiografia locale e delle tradizioni ha lasciato molte opere anche a carattere sociale. Nel 1990 ricevette il “Premio per la Cultura” della presidenza del Consiglio dei Ministri.
Nicolò Di Fede: personaggio di elevata cultura, preside del Liceo Classico di Gela, vissuto per l’affermazione della Scuola e dello studio e per l’azione formativa di essa nei confronti dei giovani alunni, studioso di Letteratura italiana e straniera e autore di diverse pubblicazioni a livello nazionale. Nella sua casa esiste una biblioteca di circa 25mila volumi, in maggioranza di Letteratura.
Leonardo Speziale: emigrato nel 1930 in Francia durante l’occupazione tedesca fece parte della Resistenza. Arrestato nel luglio del 1943, fu condannato e rinchiuso nel carcere di Fossano dove, all’indomani dell’armistizio, riuscì a fuggire. Ferito nel dicembre del 1943 dalla polizia fascista fu sottoposto a tortura. Otto mesi dopo, Speziale dopo essere evaso, riuscì a raggiungere la Val Trompia dove contribuì alla formazione della 122/a Brigata Garibaldi. Rientrato in Sicilia nel dopoguerra, divenne uno dei dirigenti delle lotte politiche e sindacali condotte dal movimento operaio.
Giacomo Lisacchi: bersagliere gelese Medaglia d’Argento al Valor Militare alla memoria che sacrificò la propria vita per la Patria nella Seconda Guerra Mondiale.
Francesco Villari: sottotenente gelese Medaglia d’Argento al Valor Militare alla memoria che sacrificò la propria vita per la Patria nella Seconda Guerra Mondiale.
Francesco Caponetti: tenente pilota gelese Medaglia d’Argento e Medaglia di bronzo al Valor Militare alla memoria che sacrificò la propria vita per la Patria nella Seconda Guerra Mondiale.
La proposta del professor Mulè riguarda anche i seguenti personaggi ed eventi storici:
Gaetano Di Bartolo Milana: di idee anarchiche e socialiste fu giornalista collaboratore di testate regionali e nazionali nonché uno degli artefici del Partito Anarchico Italiano; durante il Ventennio fascista, ritenuto sovversivo e pericoloso per il regime, ebbe diverse restrizioni della sua libertà fisica, infatti, fu confinato diverse volte; nell’isola di Ponza dove conobbe I maggiori personaggi della Resistenza italiana, tra essi Sandro Pertini e Randolfo Pacciardi. Prima dello sbarco Alleato fu delegato a rappresentare a Gela il Comitato di Liberazione Nazionale.
Divisione Fanteria «Livorno»: La fanteria della Divisione «Livorno», tra luglio e agosto del 1943, si oppose con tenacia all’avanzata degli anglo-americani, combattendo a Gela, al bivio Gigliotto, nella piana di Catania e ad Adrano. Per la sua valorosa condotta, la Bandiera venne decorata con una Medaglia d’Argento al V.M.
Battaglia di Gela: La motivazione della denominazione di una via nasce dall’esigenza di ricordare i caduti dell’Esercito italiano nella cruenta battaglia sulla nostra pianura per difendere il patrio suolo della Sicilia e di Gela dall’invasione anglo-americana tra il 10 e il 12 luglio del 1943.
L’amministrazione rende noto ai cittadini residenti in queste vie che dovranno recarsi negli uffici dell’Anagrafe comunale, a palazzo di città, per compilare, gratuitamente, il modello Istat del cambio di residenza.
Nella ricostruzione grafica, in alto, da sinistra, Luigi Casciana, Nino Occhipinti, Giuseppe Corrao e Gaetano Di Bartolo Milana; sotto, da sinistra, Nunzio Vicino, Nicolò Di Fede, Francesco Caponetti e Leonardo Speziale.
Si ringrazia per la preziosa collaborazione e le fotografie il professor Nuccio Mulé.