Natalya e Viktoria: madre e figlia divise dalla guerra, di nuovo insieme dopo giorni difficili
di Redazione
Natalya Mashchenko, 61 anni, sfuggita dalla guerra in Ucraina ha potuto riabbracciare la figlia, Viktoria, che vive in Sicilia, a Butera. Partita da Zaporizhzhia, città bombardata dall’armata russa, dopo un viaggio di due giorni ha potuto rivedere la figlia. Un viaggio pieno di emozioni per la donna, che ha visto dalla finestra di casa sua l’esplosione dell’aeroporto internazionale nel cuore della notte di lunedì scorso e ancora prima i razzi piovere sulla centrate elettrica, il più grande impianto nucleare del Paese in guerra. Un lungo viaggio con due valigie piene degli oggetti più cari, mentre la casa, gli affetti, i sogni sono rimasti in Ucraina. Preferisce non parlare. Ancora e’ sconvolta delle 24 ore sul treno della speranza, che rallentava la corsa ogni volta che risuonava la sirena dei bombardamenti e faticava a raggiungere il confine con la Polonia.
La figlia Viktoria è cittadina italiana. Vive a Butera, con il marito, l’imprenditore Salvatore Di Trio. Quest’ultimo, con la moglie e altri ucraini che vivono tra Riesi, Butera e Gela, ha promosso l’invio in Ucraina di aiuti umanitari: medicine, coperte, generi alimentari. E tra domani e domenica è previsto l’invio di un altro carico. promotore di una serie di aiuti umanitari. Natalya, in Sicilia, ha potuto riabbracciare anche l’altro figlio, Igor, una laurea nel taschino e tanti sogni svaniti nel suo paese perché non c’era lavoro. Ma oggi vorrebbe tornare in Ucraina a sostenere chi combatte per la libertà e l’indipendenza.
Nella foto Viktoria Mashchenko con altri due cooperanti impegnati nell’organizzazione e invio di aiuti umanitari in Ucraina.