Policlinico diffuso con Agrigento e Enna. Quale sorte al «grande ospedale» di Gela?
di Redazione
La Regione smentisce l’ipotesi di accorpamento tra le Asp di Caltanissetta ed Enna, progetto fortemente (e giustamente) osteggiato dalla comunità nissena per i timori di un ridimensionamento dei servizi sanitari.
In atto, invece, ci sarebbe un’ipotesi per ridisegnare gli assetti dell’area centro occidentale con un progetto di «policlinico diffuso», una struttura di tipo universitario con Caltanissetta, Enna e Agrigento. Questo, sgancerebbe Gela, e aprirebbe lo scenario di un nuovo grande ospedale di comunità da finanziare con i fondi del Recovery Plan? Forse. Ma parliamo di scenari a medio termine.
Più avanti, invece, e il lavoro in Regione per il Policlinico diffuso per la Sicilia Occidentale.
Un progetto del governo che, stamane, ha incassato anche il sostegno del Pd che in Regione, come noto, è all’opposizione.
«Va sostenuto – dice Giuseppe Arancio, parlamentare gelese del Pd – perché può avviare un importante percorso di crescita del nostro territorio».
L’ipotesi è stata delineata nel corso di una recente riunione tra diversi sindaci della provincia di Caltanissetta, la locale deputazione regionale e nazionale, il vescovo di Caltanissetta Mario Russotto, autore di una dura lettera contro il progetto di accorpamento Calta-Enna, e l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza.
«È stato proprio l’assessore Razza – aggiunge Arancio – a smentire le voci di un progetto che riguarderebbe solo Enna, confermando invece che si sta lavorando al coinvolgimento dei tre capoluoghi: Caltanissetta, Enna ed Agrigento. La creazione di un ‘Policlinico diffuso’ della Sicilia Occidentale darebbe la possibilità di avviare percorsi di formazione e nuove opportunità per utenti e personale sanitario. Per quel che ci riguarda – conclude Arancio – il Pd all’Ars sosterrà questo percorso».