Niscemi: regole ferree contro il virus. Sospese le visite, in ospedale si accede solo col pass
di Alberto Drago
Ospedale vietato ai flussi di familiari e visitatori dei pazienti ricoverati, nonché agli stessi rispettivi singoli familiari che li assistono, se non previa autorizzazione rilasciata dal direttore sanitario. Il «Suor Cecilia Basarocco» come gli altri in provincia, soggetti a nuove e più ferree regole. Pass per un solo familiare per assistere il proprio congiunto degente, fermo restando che l’accesso all’interno e all’esterno è vincolato giornalmente dalle ore 19 alle 20.30. È una delle nuove misure che il Direttore generale Alessandro Caltagirone e il direttore sanitario Marcella Santino dell’Asp di Caltanissetta, hanno disposto per mantenere gli ospedali fuori da contesti di possibili infezioni del Coronavirus. Ciò al fine di prevenire meglio e ridurre al minimo le probabilità di contagio nelle corsie ospedaliere a tutela della salute del personale medico, infermieristico, ausiliario e dei pazienti ricoverati. Il direttore sanitario del presidio di Niscemi, Alfonso Cirrone Cipolla, ieri ha dato esecutività alle nuove disposizioni stabilite dai vertici dell’Asp di Caltanissetta. Nuove regole che prevedono – fino al 31 marzo – anche lo stop alle visite ambulatoriali, sia in regime istituzionale che a pagamento. Vengono garantite solo le prestazioni urgenti. Bloccati inoltre tutti gli interventi programmati e differibili. In ciascuna unità operativa c’è un coordinatore infermieristico o persona in sua sostituzione a farsi carico di chiedere ad ogni paziente ricoverato di individuare un familiare come visitatore, al quale sarà rilasciato un pass per l’ingresso in ospedale nell’orario serale consentito, munito anche di mascherina chirurgica.
Le visite ai degenti quindi, sono consentite solo una volta al giorno dalle 19 alle 20.30, fermo restando per tutti il vademecum da adottare per impedire possibili contagi del virus Covid-19, ovvero, evitare strette di mano, baci, abbracci. Lavarsi frequentemente le mani, mantenere una distanza di sicurezza di almeno un metro dall’interlocutore, starnutire e tossire dentro un fazzoletto, stare il più possibile a casa, evitare di radunarsi gomito a gomito in comitive e di frequentare luoghi che determinano affollamenti di persone.