Festa della Polizia, questore premia 16 agenti e ispettori per meriti di servizio
di Redazione
Si è aperta al teatro Margherita la festa della Polizia di Stato: nella ricorrenza del 170° anniversario il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha concesso la medaglia d’oro al merito civile alla bandiera per le attività svolte durante l’emergenza sanitaria.
«Alle donne e agli uomini – recita la motivazione – della Polizia di Stato che con eccezionale valore e senso del dovere hanno profuso ogni energia nel garantire, anche in occasione dell’emergenza pandemica da COVID- 19, la tutela della salute di tutti i cittadini».
Dopo che lo speaker ha letto i messaggi del capo dello Stato, del ministro dell’Interno e del capo della Polizia, ha preso la parola il questore, Emanuele Ricifari, il quale ha ringraziato gli ospiti intervenuti e ha enunciato il discorso celebrativo della ricorrenza.
Al termine del suo discorso il questore ha invitato a salire sul palco del teatro il vicario, monsignor Onofrio Castelli che ha rivolto ai presenti un breve messaggio, esprimendo, a nome del vescovo, monsignor Mario Russotto, sentimenti di gratitudine per l’operato della Polizia di Stato.
Successivamente il questore ha invitato sul palco due giovani studentesse del Liceo Scientifico Alessandro Volta di Caltanissetta Gojnea Ioana, di nazionalità romena e Amatellah Rabihi, nata in Italia e di nazionalità marocchina, le quali hanno testimoniato la loro esperienza di integrazione nel nostro Paese. Alla cerimonia hanno partecipato anche le studentesse dell’Iis «Angelo Di Rocco» che, come di consuetudine, hanno assicurato il servizio di accoglienza degli ospiti. Infine ha partecipato anche una classe di studenti di prima media Giovanni Verga di Caltanissetta accompagnata dagli insegnanti.
Il dottor Ricifari ha ringraziato cinque cittadini ucraini, fuggiti dal loro Paese a causa della guerra, attualmente ospiti della comunità cittadina la Casa di Josè, per aver aderito all’invito della Polizia di Stato di partecipare alla celebrazione.
Sedici le ricompense conferite dal dipartimento della Pubblica sicurezza, e consegnate dal questore, ai poliziotti distintisi nel corso dei servizi di polizia:
Encomio solenne conferito all’agente scelto Dario Sottosanti, in servizio alla sezione volanti, per aver partecipato a un’operazione di polizia giudiziaria conclusasi con l’arresto di 14 persone indagate di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti (Reggio Calabria, 22 gennaio 2016);
Encomio conferito al vice ispettore Salvatore D’Anca, al sovrintendente capo Giuseppe Antonio Bevilacqua, al vice sovrintendente Salvatore Garzia, all’assistente capo coordinatore Maurizio La Barbera, all’assistente capo coordinatore Maurizio Giuseppe Sardo, tutti in servizio alla Squadra Mobile, al vice ispettore Michele Ernesto Faraci, al vice sovrintendente Salvatore Francesco Messina e al sovrintendente capo Giuseppe Ficicchia, in servizio al commissariato di Gela tutti per aver partecipato all’operazione di polizia giudiziaria “Falco” conclusasi con l’arresto di 16 persone per associazione di tipo mafioso, estorsione, traffico di sostanze stupefacenti e porto illegale di armi (Gela, 22 giugno 2016);
Encomio conferito all’assistente capo Michele Cammarata, in servizio alla Squadra Mobile per aver arrestato, libero dal servizio, due individui responsabili di furto in abitazione (Caltanissetta, 10 settembre 2017);
Encomio conferito all’ispettore superiore Emanuele Sirone, al sovrintendente Salvatore Ferrante e all’assistente capo coordinatore Giovanni Vona, in servizio commissariato di Gela per aver partecipato a un’attività di polizia giudiziaria arrestando un soggetto responsabile di detenzione illecita di armi clandestine (Niscemi, 2 gennaio 2008);
Lode conferito all’ispettore superiore Maria Romano e all’assistente capo Nazzareno Falco, in servizio alla sezione volanti per aver espletato una complessa attività di polizia giudiziaria che ha consentito di arrestare un soggetto per atti persecutori (Caltanissetta, 17 novembre 2017);
Lode conferita all’assistente capo coordinatore Sebastiano Di Francesco, in servizio all’ufficio Immigrazione, per aver espletato un’attività di polizia giudiziaria che ha consentito di sottoporre a fermo un cittadino di nazionalità somala, ritenuto responsabile di sequestro di persona a scopo di terrorismo, nell’abbordaggio e cattura di una nave petroliera italiana (Caltanissetta, 12 agosto 2017).
Per lasciare un segno tangibile del 170° Anniversario della fondazione della Polizia, il Ministero dello Sviluppo Economico ha emesso un francobollo celebrativo mentre l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato ha realizzato una moneta corrente dal valore di due euro, che raccontano l’impegno profuso da poliziotte e poliziotti a salvaguardia dei valori della legalità e della sicurezza. Nel corso della cerimonia svolta a Roma il primo esemplare della moneta è stato consegnato dal Capo della Polizia – Direttore generale della Pubblica Sicurezza Prefetto Lamberto Giannini al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Discorso del Questore Emanuele Ricifari:
“Il nostro motto degli ultimi anni “esserci sempre” ci ha impegnato nella pandemia, ci impegna nel presente momento storico – sociale – bellico in cui si ha la sensazione di trovarsi a uno di quegli incroci epocali che abbiamo studiato nei libri di storia.
Noi ci siamo sempre, la polizia come funzione moderna e costituzionale di garanzia del libero esercizio dei diritti o è sempre presente ovunque ci sia bisogno di soccorso, aiuto, sicurezza, sostegno nei “pubblici” e privati infortuni, riparazione di torti, oppure non svolge la sua mission.
L’esperienza in questa sede è stata fortemente condizionata, e lo è in parte tuttora, a causa dell’emergenza pandemica.
Questo però, sotto il profilo personale, ha consentito di cogliere la profonda umanità dello spirito della gente nissena che sopperisce con questa e con atavica capacità di adattamento – sopravvive quasi per abitudine – ad una situazione che, se si guarda ai dati socio-economici, altrimenti sarebbe insostenibile.
Da qualche tempo il tradizionale sottobosco di interessi incompatibili che si intrecciano tra pubblico e privato, viene fronteggiato da un’azione che, partita dalle istituzioni di controllo (magistratura e polizia), oggi vede sempre più sinceramente coinvolti i soggetti rappresentativi dell’elettorato.
Così si affronta e argina il sottobosco criminale pervaso dalla cultura mafiosa radicata trasversalmente in una parte minoritaria ma, purtroppo, incidente dei cittadini.
Tuttavia Caltanissetta non è certo una città che vive di insicurezza urbana e dove non si registra una particolare attività criminosa. Questo si deve al lavoro costante e capillare delle forze dell’ordine.
I reati, è ovvio, vengono commessi come altrove, ma in città non aleggia una sensazione di insicurezza, non c’è percezione di pericolo o particolari timori ma, come in tutti i centri di media grandezza, ha le sue zone critiche.
Diversa è la situazione in provincia e in particolare a Gela e Niscemi che sono tra le aeree a più alta densità criminale del Paese.
Ci troviamo in un momento in cui sono in corso dibattimenti di procedimenti importanti. Le istituzioni dopo essere state scosse da un’azione che ha dimostrato la capacità dello Stato di fare pulizia anche dentro la propria casa quando questa viene surrettiziamente occupata da chi ha interessi tutt’altro che commendevoli e utili per la collettività.
La Polizia, e lo rivendichiamo con orgoglio, è stata in prima linea, in questa lotta, con l’Autorità Giudiziaria.
Giungo in questa terra e vedo l’affermazione di una cultura istituzionale nuova fatta di stretta collaborazione, di “compattezza” (come ama dire il nostro Prefetto) e coesione tra Istituzioni, coesione tra forze di Polizia, coesione tra le Autorità.
Il mandato forte del Capo della Polizia quando fui assegnato a Caltanissetta fu: ”dobbiamo essere la chiesa al centro del villaggio per tutto ciò che attiene la Pubblica Sicurezza”.
Nella nostra provincia si è così sviluppato un rapporto forte con i Sindaci – la pandemia lo ha imposto e reso giornaliero – in qualità di Autorità locali”.