Gela, incidenza dei clan molto superiore rispetto alla media nazionale
di Redazione
Pubblicato sul portale istituzionale della Procura il “Bilancio di Responsabilità Sociale anno 2021” contenete analisi dell’attività giudiziaria dell’Ufficio nel periodo 30 giugno 2020 – 1 luglio 2021 e un confronto con i dati degli anni precedenti. Il documento si compone dei seguenti capitoli: Identità e funzioni della Procura della Repubblica; Assetto – risorse – gestione; Bilancio dell’attività sviluppata dalla Procura della Repubblica tra il 2016 e il 2021, flussi di lavoro, andamento ed esiti; Rendiconto economico e performance dell’organizzazione; Tipologie di illecito trattate e andamento dei fenomeni criminosi.
Va premesso che il contesto ambientale è caratterizzato da indici di criminalità elevatissimi, da una diffusa omertà e da assenza di legalità in molti ambiti, in presenza anche di ataviche questioni sociali, economiche e industriali irrisolte i cui effetti si riverberano in variegate e complesse fattispecie di reato che impongono una costante, tempestiva ed efficace presenza della Procura.
Qui di seguito si riporta una sintesi dell’esame dei dati acquisiti, in ordine all’attività giudiziaria; si è registrato nel corso dell’anno 2020/2021:
• il tendenziale aumento della domanda di giustizia con incremento del numero di procedimenti sopravvenuti passati da 5304 nell’anno 2016/2017 a 6141 nell’anno in esame 2020/2021 nonostante il periodo di emergenza pandemica;
• il mantenimento di altissimi livelli di rendimento, testimoniati dai dati relativi agli anni 2018, 2019, 2020 e al primo semestre dell’anno 2021 dove il numero dei fascicoli esauriti è superiore al numero dei fascicoli sopravvenuti, con evidente contrazione delle pendenze, nonostante la sofferenza a cui è costantemente sottoposto l’ufficio per la carenza di organico, già sottodimensionato, dei magistrati e del personale amministrativo e per il frequente avvicendamento dei magistrati; a tale proposito, si evidenzia che nel corso dell’ultimo decennio (2011-2021) il pieno organico dei magistrati si è avuto solo per circa sei anni, mentre riguardo al personale amministrativo non si è mai registrato il pieno
organico nel predetto decennio (ad oggi la scopertura della pianta organica del personale
amministrativo è pari al 27%);
• non si ritiene adottabile – nel contesto ambientale di Gela – la soluzione di stipulare convenzioni o forme di partenariato con enti esterni o prassi organizzative per reperire risorse allo scopo di sopperire alle carenze di organico del personale amministrativo; soluzione incompatibile con il ruolo istituzionale della Procura;
• la sensibile diminuzione negli ultimi cinque anni delle intere pendenze che dall’anno 2016/2017 vedono una drastica e costante riduzione di n. 879 procedimenti (da n. 3432 alla data del 30 giugno 2017 a n. 2553 alla data del 30 giugno 2021);
• la drastica riduzione delle pendenze ultratriennali che alla data del 30/06/2021 erano in numero di soli 3 procedimenti iscritti a mod. 21 e n. 2 a mod. 44 – rispetto al n. 186 registrati nell’anno 2015/2016, con esclusione in tale computo dei procedimenti definiti con conclusione indagini ex art 415 bis c.p.p. per i quali non risulta esercitata ancora l’azione penale;
• un aumento significativo e allarmante di richieste di misure personali e reali, perché indice
dell’accresciuta e perniciosa azione delittuosa presente sul territorio nonché, allo stesso tempo indice dell’attenzione e della presenza dell’Ufficio di Procura; nel corso degli ultimi quattro anni, le predette richieste, con altissima percentuale di accoglimento dall’organo giudicante sia in fase cautelare che in fase di merito, sono sensibilmente aumentate pari a 171 (105 misure personali e 66 reali) per l’anno 2020/2021, riguardo gli anni precedenti;
• un significativo aumento nell’ultimo quinquennio delle impugnazioni proposte da quest’Ufficio, si rilevano infatti 15 nell’anno 2016/2017; 25 nell’anno 2017/2018; 16 nell’anno 2018/2019; 25 nell’anno 2019/2020; 41 nell’anno 2020/2021, con alta percentuale di accoglimento;
• un sensibile miglioramento della durata media dei procedimenti nella fase delle indagini
preliminari, che per gli anni precedenti era pari a 364 giorni e che nell’anno 2020/2021 è stato registrato essere pari a 283 giorni, ovvero meno di dieci mesi (dato su cui incide anche il lungo periodo di sospensione delle attività a seguito dell’emergenza sanitaria) per i procedimenti iscritti a mod. 21, di cui 1654 procedimenti su 2833 (pari al 58,4% del totale dei procedimenti sopravvenuti) definiti entro sei mesi dalla iscrizione nel Registro delle Notizie di Reato.
L’ IOC (Indicatore di Organizzazione Criminale) – l’incidenza della criminalità organizzata fondato sull’analisi di un insieme di variabili più tipicamente collegate all’associazionismo criminale e di quelle variabili socio-economiche che possono influenzare il grado di vulnerabilità di un territorio rispetto al crimine organizzato – riconosce al circondario di Gela un valore pari a 69, sensibilmente superiore alla media nazionale.
Si rileva che la tipologia di reati trattati, in ordine ai procedimenti, originati anche su iniziativa di
quest’Ufficio, sia ampio e variegato, evidenziandosi:
• una fiorente ed effervescente attività di spaccio di sostanze stupefacenti presente nel territorio di
Gela e di Niscemi con luoghi e zone dei centri abitati ove si registrano numerosi episodi che vanno
contrastati con tempestività ed efficacia, per evitare una diffusione del mercato del commercio di
sostanze stupefacenti ed una crescente – se non celermente fronteggiata – presunta aurea di
impunità;
• frequenti e gravi episodi di atti di violenza, minaccia, intimidazione – anche con uso di armi – tra
soggetti appartenenti a nuclei familiari contrapposti o a bande rivali che gareggiano per conquistare
spazi di “prestìgio” criminale e territori da controllare;
• la presenza e la diffusione di armi e munizioni sul territorio del Circondario (sono stati iscritti a Noti
e Ignoti n. 94 procedimenti) indice di una spiccata pericolosità del tessuto sociale; la diffusa presenza
sul territorio di armi clandestine, armi giocattolo modificate, munizioni anche da guerra assume
connotati molto preoccupanti e dimostra altresì, la facilità di reperimento e di immissione sul
mercato gelese di potenziali strumenti di morte;
• una crescente e allarmante conflittualità e violenza, in ambito familiare (reati ed. codice rosso) e non,
che necessita – prima che si concretizzino notizie di reato particolarmente gravi ed eventi tragici – di
una mirata attività di prevenzione e cura da parte di strutture assistenziali e sociali carenti nel
circondario; in particolare, nel periodo in esame, sono stati iscritti a carico di Noti per i reati ed.
Codice Rosso n. 553 procedimenti e a carico di Ignoti n. 52 procedimenti, con un rilevantissimo
aumento rispetto all’anno precedente;
• il preoccupante trend concernente altre forme criminali violente, in gran parte riconducibili all’area
giovanile atteso che sono frequenti aggressioni, premeditate e violente, di natura ritorsiva o volte ad
imporre la presenza o il predominio in determinati ambiti o luoghi;
• una crescita allarmante di notizie di reato riguardanti soggetti affetti da disagio o sofferenze mentali
sempre più ingravescente che impongono una adeguata e tempestiva rete di assistenza di salute
mentale che, al contrario, risulta molto carente ed inefficace in questo Circondario; risulta accertato
che fatti e situazioni che meritano percorsi di assistenza e recupero sanitario, si trasformano in
richieste, a volte inappropriate, a quest’Ufficio di familiari di vittime di atti di violenza o mtimidatori
provenienti dai loro cari con evidenti disagi mentali con interventi di supplenza della Procura;
• un significativo aumento di iscrizioni per reati ambientali dovuto alla presenza dell’impianto
Raffineria di Gela S.p.a. ed una diffusa disattenzione negli anni passati da parte degli organi preposti
al controllo degli impianti presenti nel territorio; si tratta di indagini ed accertamenti particolarmente
complessi anche per l’elevato tecnicismo dei dati e delle analisi investigative e che, in assenza di una
stabile e competente presenza di organi tecnici nel SIN di Gela (in parte sopperita dalla
collaborazione di ARPA Sicilia, come da protocollo sottoscritto in data 14/10/2021 e dalla
auspicabile presenza in Gela del Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri) obbliga a ricorrere a
laboriose, complesse e dispendiose consulenze tecniche, unico strumento valido per verificare profili
di inquinamento ambientale; a ciò si aggiunge l’assenza di notizie di reato provenienti da Enti o
associazioni, operando quest’Ufficio solo su iniziativa. I reati in materia ambientale continuano a
meritare la massima attenzione infatti si è proceduto alla iscrizione di 24 procedimenti a carico di
Ignoti e di 26 procedimenti a carico di Noti, con decremento rispetto all’anno precedente del 9%;
• la numerosa presenza di procedimenti inscritti per malattie professionali, di norma riconducibili ai
trascorsi lavorativi dì molti dipendenti che sono stati direttamente o indirettamente occupati
nell’area industriale del petrolchimico, ai quali viene posta particolare attenzione;
• l’aumento dei reati contro la pubblica amministrazione dimostrativa di una incapacità ed inerzia a
svolgere in modo trasparente funzioni di amministrazioni pubbliche da parte degli organi a ciò
deputati;
• l’accertata presenza di sacche di illegalità negli enti pubblici, negli ambienti imprenditoriali o
professionali che hanno gestito illecitamente somme di denaro o beni pubblici o che hanno
determinato forme di illecito arricchimento o evasione fiscale con conseguente incremento di reati
fallimentari, reati in materia fiscale, reati di criminalità economica.
Per una migliore ed approfondita analisi dell’attività svolta da questa Procura, si rinvia al documento
pubblicato sul portale istituzionale.