Il caldo «uccide» le produzioni, agricoltori denunciano l’emergenza siccitÃ
di Delfina Butera
Grido di allarme dal mondo dell’agricoltura che parla di rischio per i raccolti e la produzione. A lanciarlo è la presidente della Cia – Agricoltori Italiani Centro Sicilia Rosalba Migliore che elenca una serie di problemi che stanno attanagliando il comparto. «Le elevate temperature registratesi recentemente – dice la responsabile Cia Migliore – hanno determinato la maturazione precoce di tutta la frutta di stagione, come pesche, albicocche e altri frutti. Pertanto, si prospettano ingenti danni all’agricoltura siciliana, minori guadagni e perdite per gli agricoltori che non potranno incassettare e vendere la loro frutta».
La Cia Centro Sicilia, che comprende le province di Caltanissetta, Agrigento e Enna, pone l’attenzione anche sulla questione delle risorse idriche.
«Esiste pure il problema dell’acqua per le campagne – afferma Migliore – nel territorio ci sono le dighe Nicoletti, nella valle del Dittaino, nell’ennese, San Giovanni nella zona di Naro e Castello nella zona di Ribera, nell’agrigentino. Pur essendo dotate di ingenti quantitativi di acqua, per problemi di impianti idrici, ormai obsoleti, non vengono assicurate le necessarie forniture idriche agli agricoltori. Queste tre dighe presentano condotte idriche colabrodo e vetuste, perdite, che non consentono una normale ridistribuzione dell’acqua in tutto il territorio ma a singhiozzo. Per quanto riguarda il comprensorio nisseno, la diga Disueri, che ricade tra Gela e Niscemi, presenta problemi strutturali, un vortice laterale, una vasta rottura, che non consente l’accumulo dell’acqua».
Altro tasto dolente per gli agricoltori, secondo la referente Cia, è il pagamento del contributo irriguo, ritenuto piuttosto “salato”. “Un altro problema che sta affliggendo gli agricoltori è il pagamento del contributo irriguo aumentato notevolmente – spiega Migliore -. Gli agricoltori non riescono a versare tale contributo per un servizio che non è efficiente. Pertanto, sarebbe opportuno, effettuare una rottamazione delle cartelle di pagamento degli anni passati. Una rottamazione che preveda anche l’eliminazione degli interessi maturati e la riduzione delle quote da versare”. Il settore agricoltura, altresì, soffre pure la mancanza di manodopera. “C’è anche il problema della manodopera – dice Migliore -. Diventa sempre più complicato reperire maestranze. Molte aziende agricole hanno difficoltà a trovare lavoratori per la raccolta della frutta, l’incassettamento e altre mansioni, poiché tante persone preferiscono percepire il reddito di cittadinanza”. Infine e non per ultimo, il problema del libretto Uma per l’assegnazione del gasolio agli agricoltori. “Da quest’anno – conclude la presidente Cia – è entrato in vigore il libretto telematico che prevede l’inserimento dei dati delle aziende nell’apposita piattaforma digitale Quadrifoglio della Regione Sicilia, che non funziona bene e presenta varie problematiche. Sollecitiamo perciò la formazione di tecnici o operatori in grado di inserire tali dati”.