Niscemi, paziente oncologica operata al seno. «Da sei mesi attendo la protesi mammaria»
di Alberto Drago
Prima il dramma della malattia, poi il trauma, psicologico e fisico. Un lungo e complesso trattamento clinico di una patologia oncologica e l’asportazione chirurgica della mammella. E come se non bastasse, da sei mesi attende dall’Asp risposte per la protesi mammaria, alla quale ha diritto. Un’odissea inconcepibile e intollerabile che vive da sei mesi una paziente di Niscemi. La donna ha 66 anni.
«Se mesi fa – racconta – dopo l’intervento di mastectomia, per avere la protesi che mi spetta di diritto, mi hanno detto che dovevo andare a farmi riconoscere a Caltanissetta l’invalidità civile. Come se già non fossero sufficienti per avere la protesi la prescrizione a firma del chirurgo che mi ha sottoposto all’intervento e le certificazioni sanitarie della mia cartella clinica rilasciatemi dall’ospedale “Vittorio Emanuele” di Gela. Per la protesi quindi, vado a farmi riconoscere in provincia l’invalidità civile e al ritorno, dopo avere presentato tutta la documentazione all’ufficio protesi dell’ospedale di Niscemi, facente sempre parte dell’Asp, mi dicono che al momento, l’Asp non ha i fondi per provvedere all’acquisto e alla consegna della protesi. E così – afferma molto provata la donna – non mi sento pronta a uscire di casa per l’imbarazzo che provo per la mancanza della protesi del seno».
«Ma il disagio – racconta – non è soltanto il mio, ma di tanti altri pazienti trattati clinicamente dall’Asp per varie patologie e in attesa di avere consegnate le protesi di vario genere e a cui hanno diritto. Non avendo più pazienza – conclude – ho deciso di andare a comprare di tasca mia la protesi mammaria perché non riesco più a stare segregata in casa, ma mi riservo di presentare una denuncia agli organi preposti contro l’Asp».
Da quanto ci è stato possibile attingere all’Asp, sembra che la mancanza di fondi per l’acquisto e la consegna delle protesi ai pazienti sia causata dall’espletamento della gara d’appalto per la fornitura di questi dispositivi medici. Il procedimento sarebbe ancora in corso e dovrebbe concludersi entro una decina di giorni se tutto andrà bene. Intanto permangono i disagi di tanti pazienti dell’hinterland che sono in attesa delle protesi.