Riesi: chiude la casa salesiana, presenza religiosa e sociale che ha formato intere generazioni
di Delfina Butera
Dopo 81 anni i salesiani lasciano Riesi. Era il 2 marzo 1941, quando don Crispino Guerra, don Paolo Giacomuzzi, don Ettore Carnevale ed il signor Luigi Guaschino giunsero a Riesi e iniziarono la loro missione, sulla scia degli insegnamenti di Don Bosco. Da allora e sino ad oggi, diversi sono stati i sacerdoti che hanno lasciato un’impronta indelebile nella comunità e nel cuore dei riesini. Il primo settembre tutto ciò resterà un ricordo. La loro partenza è infatti prevista per il prossimo mese. La notizia, è arrivata come un fulmine a ciel sereno e ha scatenato tristezza e amarezza. Una decisione appresa dai cittadini solo in questi giorni. L’addio dei salesiani sembra ufficiale. L’Ispettoria salesiana siciliana avrebbe già stabilito mesi addietro la chiusura della casa salesiana di Riesi ed a quanto pare il Rettor Maggiore avrebbe già firmato il decreto.
Nessuno, sinora, ha fatto trapelare nulla o comunicato l’imminente partenza dei confratelli della congregazione salesiana. Un addio che addolora e lascia sgomenta la collettività locale e che innesca una serie di interrogativi. Già, perché, tale decisione avrà inevitabilmente ripercussioni sulla comunità. Dove andranno bambini e ragazzi? Dove trascorreranno il pomeriggio, l’estate ed il tempo libero i giovani, visto che a Riesi non esistono altri luoghi di aggregazione? E le chiese che fine faranno? Resteranno aperte o alcune verranno chiuse? Tante le domande che stanno balenando nella mente di genitori, fedeli e cittadini cresciuti negli ambienti salesiani. Tanto lavoro, opere, attività in favore dei giovani, spazzato via da una decisione che ai riesini appare ingiusta e inaccettabile. Ma la comunità non intende rinunciare agli amati salesiani che hanno avuto un importante ruolo educativo e sociale a Riesi. Una delegazione di cittadini e fedeli, ha incontrato il sindaco Salvatore Chiantia per chiedere di intervenire a nome della comunità presso l’Ispettoria ed il Rettor Maggiore per rivedere la decisione. Tanti sono pronti a manifestare per esprimere il loro dissenso e per chiedere a chi ha deciso, senza dire nulla a quanti hanno amato i salesiani di fare restare i parroci a Riesi. Una terra dove indimenticabili e grandi salesiani hanno lasciato una traccia indelebile e deciso di farsi seppellire. Il legame tra la comunità ed i figli di Don Bosco è sempre stato forte. Tonache svolazzanti, il sorriso di alcuni preti, i loro insegnamenti, i momenti spensierati dell’adolescenza trascorsi insieme nei cortili dell’oratorio, all’insegna dell’amore di Don Bosco per i giovani, sono immagini ancora vivide nella mente di tanti riesini. Luoghi della gioventù, della memoria, delle voci gioiose che amava Don Bosco, dove adesso rischia di calare solo il silenzio.