Il ritorno del cardinal Kempes
di Jorge Kempes
Città del Vaticano, Dicembre 2019. Lo spumantino dei manifestanti dell’11 dicembre è rimasto in frigorifero. Attendo il manipolo di pullman e viaggiatori come discendenti degli Arditi, le prime forze speciali (Reparti d’Assalto) dell’arma di fanteria del Regio Esercito italiano costituite durante la Grande Guerra del 1915-1918, per il Risorgimento di Terranova. Dimoro in Vaticano in una delle stanze più lussuose, ovviamente. Per l’occasione la mia adorata consorte, Costanza d’Altavilla, propone al Cardinal Jorge Mario Alberto Kempes lo champagne Cristal 2002 di Louis Roederer che svela un bouquet estremamente ricco che sviluppa crescendo l’intensità dei suoi aromi. Delle note floreali gustose si sposano aromi di nocciole delicatamente tostate e di agrumi canditi che mostrano la raffinatezza di questa linea particolarmente pregiata. Al palato, Cristal 2002 rivela una vivace mineralità pietrosa che dona dinamismo all’assaggio: lo abbino volentieri ai crostacei. Finisco di sorseggiare appena Radio Londra annuncia la fine delle ostilità. Il viaggio a Roma è stato annullato. Perché? Radio Eni, come d’incanto, annuncia l’armistizio tra il colosso industriale e il Ministero dell’Ambiente con la firma del Protocollo d’Intesa per la decarbonizzazione del sito industriale di Gela, la proroga alla Via per Argo Cassiopea. Bene, bravi, bis. Applausi a scena aperta per gli altri. Il Cardinal rimane invece a scrutare con lo sguardo severo perché i conti non tornano per uno scarabocchio di cinque paginette appendice del Protocollo di San Martino, quello del 6 novembre 2014 sulla fine del ciclo della raffinazione. Perché salta la manifestazione? Lo svela il Cardinal. Il Protocollo d’Intesa in realtà era bello e pronto. Porta la data del 9 dicembre 2019, di lunedì. I manifestanti armati di bandiere, vessilli e stendarci, avrebbero atteso l’inutile tavolo ministeriale dell’11 dicembre che si sarebbe concluso con l’annuncio trionfale del Protocollo di San Siro. Il testo era già stato confezionato in ogni singolo articolo, sottoscritto dal Ministro dell’Ambiente Sergio Costa e dall’Amministratore Delegato di Eni, Claudio Descalzi. Qualcuno ha rovinato la festa. La colpa non è di Alfredo come canta Vasco. Conoscendo vizi e virtù ministeriali, qualcuno ha spifferato il testo prima che il gruppetto di manifestanti invadesse la capitale facendo risparmiare danaro e fatica agli uomini di Terranova. Chi ha sfoderato la sciabola della “vendetta”? Il Senatore Lorefice? Qualche sindacalista? Qualcuno dell’amministrazione o del gruppo consiliare? Gli avventori del bar? I dubbi permangono, l’annullamento della manifestazione è cosa certa. Rimane un’altra certezza. Lo scrivo e riscrivo da diversi anni: a banchettare sull’ammasso di ferraglia e lamiere rimarranno i pochi intimi del diretto, pochissimi dell’indotto. Il futuro è altrove, il Vecchio Continente, gli States e qualsiasi posto del mondo, saranno il cortile di casa nostra. Se ne facciano una ragione cittadini, imprese e lavoratori che ancora si intestardiscono a non saltare l’ostacolo.
Una domanda al sindaco, stimato professionista del mondo forense, per il tramite di Today 24. Il Comune di Gela è stato escluso dalla trattativa. Essendo il Protocollo d’Intesa appendice del testo del 6 novembre 2014 (sottoscritto anche dal Comune), potrebbero ricorrere i presupposti per chiedere una nuova stesura attraverso un ricorso dinanzi al giudice ordinario?
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Cardinal Jorge Mario Alberto Kempes