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SICILIACQUE | Stamane un vertice

Gela: condotta San Leo e nuova bretella, sì ai progetti. Ma servono 8 milioni di euro


di Redazione

Gela: condotta San Leo e nuova bretella, sì ai progetti. Ma servono 8 milioni di euro
attualità
6 Set 2022

Nel corso di un incontro che si è svolto stamattina alla presenza del sindaco di Gela, del presidente dell’Ati di Caltanissetta e dei vertici di Caltaqua,

Siciliacque si impegna a intervenire su tre chilometri di condotta che collegano il partitore San Leo ai serbatoi di Caposoprano e Montelungo. Un tratto di rete ammalorato che nell’ultimo periodo, a causa di una serie di guasti, ha determinato continue interruzioni dell’approvvigionamento idrico alla città di Gela per effettuare le riparazioni.

È il risultato di un incontro avvenuto stamane a Palermo, presenti, oltre ai dirigenti di Siciliaque, il sindaco di Gela, Lucio Greco, il presidente dell’Ati, Massimiliano Conti e i vertici di Caltaqua
«L’intervento – dice Giuseppe Alesso, direttore generale di Siciliacque – è già progettato, purtroppo però a causa della riduzione degli incassi dai gestori d’ambito e all’impennata dei costi dell’energia, che ad agosto hanno toccato la cifra record di 4,6 milioni, non siamo riusciti a programmarlo. Quando le condizioni finanziarie della società lo consentiranno, avvieremo subito le procedure per la manutenzione straordinaria con l’obiettivo di completare i lavori, dell’importo di 2 milioni, nei primi mesi del 2023».
Un altro intervento, ben più complesso, è la realizzazione ex novo della bretella che dal partitore San Leo porta l’acqua al potabilizzatore di Gela, i cui lavori sono stati quantificati in 5,5 milioni.

«Anche in questo caso – afferma Alesso – la progettazione è in fase avanzata, ma l’opera andrebbe inserita all’interno della programmazione comunitaria per poter reperire le risorse necessarie. La nuova bretella sarebbe la soluzione in caso di torbidità dell’acqua e consentirebbe inoltre di alimentare Gela da più fonti qualora dovessero verificarsi dei guasti».
Siciliacque, ai rappresentanti istituzionali presenti all’incontro di oggi, ha ricordato che grazie al potabilizzatore costruito a Gela è stato possibile spegnere il dissalatore e rimuovere le limitazioni all’uso dell’acqua che duravano da svariati anni.

«L’attenzione al territorio gelese è stata sempre alta da parte di Siciliacque, malgrado l’impossibilità di usare i circa 100 litri d’acqua al secondo che avrebbe dovuto garantire la diga Disueri. Negli anni, le opere realizzate da Siciliacque hanno reso l’acqua di Gela potabile e hanno migliorato il sistema di distribuzione, ultimamente anche attraverso la condotta di Spinansanta. Per quanto riguarda – conclude Alesso – il potabilizzatore oggi è in corso un importante intervento di efficientamento».


Redazione
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