Incarichi al policlinico di Messina, salta pure Caltagirone. La Cgil chiede chiarezza
di Redazione
Il direttore generale dell’Asp di Caltanissetta, Alessandro Caltagirone, da cinque giorni non è più responsabile di unità operativa del Policlinico di Messina, azienda nella quale è titolare di direzione del settore tecnico. Lo ha deciso il commissario straordinario del Policlinico, Giampiero Bonaccorsi, che ha revocato l’incarico con delibera firmata anche dal direttore amministrativo Elvira Amata e dal direttore sanitario Giuseppe Murolo. Caltagirone, attuale direttore generale del Policlinco di Palermo e dell’Asp di Caltanissetta, è in aspettativa dall’incarico di Messina.
«All’origine del provvedimento – scrivono i colleghi di Messina Today – un’ordinanza del Tribunale di Messina che si è pronunciata in merito ai dipendenti di categoria Ep (elevata professionalità) stabilendo – come disposto dal legislatore – “che la sola equiparazione economica del personale universitario a quello di pari funzioni, mansioni ed anzianità in servizio presso le Unità Sanitarie Locali, ma non ha inteso riconoscere ai dipendenti inquadrati in categorie impiegatizie il diritto ad essere destinatari di incarichi dirigenziali”. Ad elevata professionalità ma non dirigenti, il giudice respinge il ricorso di quattro dipendenti del Policlinico. In sintesi: il personale universitario non può avere incarichi dirigenziali. Analoghe delibere sono state predisposte anche per i medici biologi responsabili di unità operative. La revoca degli incarichi riguarderebbe almeno una decina di dipendenti, alcuni dei quali freschi di nomina per l’incarico oggi revocato dalla stessa amministrazione. “Da quanto sopra – si legge nell’ordinanza – consegue l’impossibilità per il suddetto personale di poter vantare alcun diritto al conferimento di incarichi dirigenziali, pena la violazione dell’art. 97 della Costituzione”. Una questione che ha visto contrapporsi anche i sindacati, da una parte il Coas che aveva sollevato il problema contestando la partecipazione ad alcuni bandi per dirigente nelle strutture sanitarie di personale Ep sostenendo che non avesse i requisiti, dall’altra il Gilda Unime che ritiene penalizzante cancellare con un colpo di spugna vent’anni di incarichi riconosciuti anche attraverso gli stipendi e che insieme a Cgil e Uil, alla luce dei recenti provvedimenti, ha chiesto una convocazione al prefetto di Messina per chiarire tutti i passaggi legislativi».
La vicenda, riportata dal giornale on line dello stretto e da altri siti web, è stata appresa e discussa dalla Cgil regionale che oggi chiede alla Regione Siciliana di fare chiarezza, valutando anche l’ipotesi di sospendere il manager dalla guida dell’Asp di Caltanissetta.
«La Cgil – scrive la segreteria del sindacato – chiede al presidente della Regione e all’assessorato alla Salute che venga fatta chiarezza sull’attuale posizione del direttore generale dell’Asp nissena e, qualora fosse necessario, che si proceda a una sospensione del suo incarico».
«Abbiamo appreso – dice Angelo Polizzi, segretario generale Fp Cgil – che al direttore generale Alessandro Caltagirone è stato revocato l’incarico di responsabile di Unità operativa complessa dell’Azienda ospedaliera Policlinico Universitario di Messina. Che tale provvedimento si è reso necessario a seguito di sentenza del tribunale di Messina del 17 agosto scorso. Nelle more della definizione della posizione del direttore generale, la Cgil, nella sua funzione di garante dei lavoratori, chiede un autorevole intervento in merito alla questione che chiarisca la sua posizione, confidando nelle more, laddove fosse necessario, anche l’eventuale sospensione dall’incarico».