Gela: «C’è puzza di gas», un flash mob contro i nemici della transizione ecologica
di Redazione
Terza tappa in Sicilia, domani a Gela, per l’iniziativa di Legambiente «C’è puzza di gas». Per il futuro del Pianeta non tapparti il naso” la campagna di informazione e sensibilizzazione promossa da Legambiente e sviluppata con il supporto di Clean Air Task Force (Catf). L’obiettivo è da un lato far conoscere a territori, cittadini e cittadine i rischi legati alle dispersioni e agli sprechi del gas metano disperso direttamente in atmosfera, gas fossile con un effetto climalterante fino a 86 volte più potente di quello della CO2; dall’altro spingere l’Italia e l’intera Europa ad approvare norme e regolamenti ambiziosi, finalizzati a ridurre, fino ad azzerare tali emissioni.
La Sicilia è la regione protagonista della maggior quantità di gas fossile importato dall’estero in Italia dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina, in particolare con due gasdotti, dalla Libia e dall’Algeria. A preoccupare sono i nuovi progetti previsti nei prossimi 5-10 anni, come Il Melita Trans-Gas che collegherà Gela con Malta, mettendo fortemente a rischio la possibilità che nei territori interessati e nell’intero Paese, si possa avviare una vera e propria transizione ecologica, coerentemente con gli obiettivi europei al 2030. La Sicilia è, inoltre, il territorio con uno dei più alti livelli di produzione di gas fossile e petrolio, e che possiede circa un decimo della potenza installata di energia termoelettrica in Italia (5,6 GW su 62,6 GW). A questa centralità delle fonti fossili si lega il problema delle perdite di metano: secondo una stima approssimativa di Legambiente in Sicilia potrebbero essere dispersi direttamente in atmosfera tra i 35 e i 105 milioni di metri cubi di gas ogni anno.
Appuntamento domani ore 15.30 presso l’ingresso del Terminal del Greenstream per un flash mob a cui seguirà la presentazione del dossier.