Niscemi non dimentica Salvatore Noto, socialista ucciso in piazza dagli squadristi del Fascio
di Alberto Drago
Ricorre oggi il centesimo anniversario dell’uccisione di Salvatore Noto, esponente socialistca ucciso in piazza Vittorio Emanuele il primo novembre del 1922, durante una manifestazione fascista, a pochi giorni dalla Marcia su Roma. Noto, sempre ben vestito, caratterialmente spavaldo e poco propenso ad accettare prepotenze altrui, era sposato, padre di un bambino ancora in tenera età. Era conosciuto per il suo lavoro come “Turi u Suddunaru” perché realizzava le selle dei cavalli, dei muli e degli asini sopra i quali i contadini si recavano giornalmente a lavorare nelle campagne. Il giorno di Ognissanti del 1922, Noto che aveva 33 anni, si trovò in piazza durante una manifestazione fascista e buttò a terra dei cartelloni che ridicolizzavano il sindaco socialista Giuseppe Crescimone che aveva amministrato precedentemente la città.
Motivo per il quale venne subito raggiunto da un gruppo di squadristi fascisti che dopo averlo preso a bastonate in testa, lo uccisero a colpi di pistola. E proprio per non dimenticare la crudele uccisione di Salvatore Noto, le associazioni Auser, Anppe, Aquilone, Rangers e Alzheimer Niscemi, hanno organizzato con il patrocinio del Comune un incontro che martedì sera alle 18 si terrà nell’auditorium del Museo civico, sul tema “Fascismo e Antifascismo niscemese” e sul quale relazioneranno il prof. Nunzio Pardo (la Marcia su Roma del 28 ottobre 1922) ed il prof. Rosario Antonio Rizzo (l’omicidio di Salvatore Noto nella piazza di Niscemi).
Saranno presenti per i saluti istituzionali e partecipi il sindaco Massimiliano Conti, il presidente del Consiglio comunale Angelo Chessari, l’assessore alla cultura Marianna Avila e Franco Mongelli, direttore del Museo civico.