Non ce l’ha fatta Giovanni Prudenti, l’autista di ambulanza che da circa una settimana era in rianimazione al «Sant’Elia» di Caltanissetta. Il suo era stato (erroneamente) dato come il primo caso sospetto di coronavirus, poi smentito dai tamponi faringei. Non aveva il Covid-19 ma stava male da settimane, combatteva con una brutta tosse. Se n’è andato lasciando un grande vuoto nei familiari, la moglie i figli, i tanti colleghi del 118 – servizio presso il quale prestava la propria opera – che gli volevano bene. Rabbia e dolore tra i tanti colleghi per questa grave perdita. Stante a una fonte sarebbe il terzo operatore del 118 che ci lascia in poco più di tre mesi. Un tragica casualità. Prima di lui erano deceduti una operatrice di 46 anni e un soccorritore di 52. Tutti, stante alle notizie che circolano negli ambienti sanitari locali, dopo aver lottato contro brutte malattie. Nel caso di Giovanni Prudenti poco si sa della malattia, che vogliamo lasciare alla privacy sua e dei familiari, mentre molto sappiamo della persona. Solare, ironico, generoso, sempre disponibile verso gli altri. Soprattutto verso chi stava male. Vogliamo ricordarcelo in giro con il cane, o alla guida dell’ambulanza, sorridente e scherzoso, ma sempre dolce. O anche in una recente telefonata con Today24. Era già in ospedale, eppure ci aveva risposto. Aveva avuto da poco l’esito negativo al coronavirus. Era speranzoso, anche se la tosse quasi gli impediva di parlare. Ci aveva dato un attestato di stima per la discrezione con cui avevamo gestito la notizia. «Vi voglio bene» ci aveva detto, emozionandoci. E noi ne volevamo a lui.

Ciao Giovanni, ciao affettuoso amico.

Pure Butera si unisce al cordoglio per la morte di Giovanni Prudenti. Il vicario, don Aldo Contrafatto, amico personale dell’operatore sanitario deceduto, si fa portavoce del dolore di moltissimi che a Butera stimavano Giovanni. Non appena possibile sarà celebrata una Santa Messa in suo suffragio.