Dalla «zona rossa» a Gela, il viaggio di ritorno degli operai su un furgone «Strade deserte e pochi controlli»
di Redazione
Dalla lombardia a Gela, l’ultima corsa di un gruppo di operai gelesi. Domenica mattina, quando partire era ancora consentito. Rientrano il città, rimarranno tappati in quarantena in una casa presa in affitto a Falconara. Consapevoli del fatto che il loro gesto responsabile farà il bene loro e quello dei loro cari. Sanno che da casa potranno uscire il 5 Aprile, quando l’evoluzione dell’emergenza Coronavirus avrà forse cambiato gli scenari (in meglio, si spera). Noi abbiamo chiesto a questi operai di salire virtualmente a bordo del loro furgone e fare il viaggio insieme. Solcando la strada lungo un Italia deserta e surreale. Scoprendo, purtroppo, che i controlli sono pochi pochissimi. Una pattuglia a Roma, per chiedere i documenti. La Finanza a Villa San Giovanni, per bloccare il loro viaggio di notte, in attesa della ripartenza dei traghetti (stamane alle 6). E infine i Carabinieri, a Messina, per misurare la temperatura corporea. Poi basta. Da Messina fino a Falconara nessun controllo. E forse qualcosa ci vorrebbe, un presidio dell’esercito, più forze di polizia sul territorio. Come più volte invocato da sindaci e presidente della Regione.
Noi proviamo a vivere insieme questo viaggio da Nord a Sud. A bordo del furgone degli operai gelesi. Segui con Today24 questo breve reportage. Appuntamento alle 21.15, in diretta streaming. Sul (www.today24.info) e sulla pagina Fb del giornale ( https://www.facebook.com/Today24-971551392859810/ )