«Iudice 1992 – 2022», trent’anni d’arte e ricerca in una mostra antologica
di Redazione
Ci sono trent’anni d’arte e di ricerca nella mostra di Giovanni Iudice che si inaugura domani nell’ex convento del Carmine a Modica. Sessanta le opere che compongono l’allestimento, realizzate dall’artista gelese tra il 1992 e il 2022. Tante tecniche, pittura, disegno, matita, oli – per un’arte che è strumento di denuncia oltre che racconto delle bellezze di un’isola, del suo popolo e di quanti l’hanno attraversata. «Non sono un paesaggista – dice Iudice – né pittore di luce. Dipingo e disegno il brulicare della vita, la Sicilia che cerca riscatto, arduo e contraddittorio senso della moda contemporanea, che, impone artificiose congetture figurali».
«Il mio recente lavoro – dice – vede la pittura come speranza per una nuova visione orizzontale delle cose, senza politica né sofferenza ma in equilibrio con la vita». La mostra Iudice è a cura della Fondazione Teatro Garibaldi e offre un percorso artistico che viene composto grazie alla disponibilità di importanti collezioni private. Si va dai primi disegni degli anni Novanta ai lavori contemporanei, attraversando cicli diversi, tra ritorni e sperimentazioni. C’è il gigantesco Umanità, una sorta di manifesto umanitario che è’ stato esposto alla Biennale di Venezia nel 2011. E poi quei mari che rappresentano una sorta di “terra del ritorno” in cui il blu è vita, evoluzione, anche quella personale dell’artista. Iudice, artista autodidatta, è un protagonista della pittura figurativa contemporanea con all’attivo diverse mostre in Italia, compresa una a Palazzo Reale a Milano, e all’estero. Dei suoi quadri sui migranti si sono occupati Le Monde Diplomatique e l’Economist. La sua opera Spiaggia, un olio su tela esposto nella Galleria d’arte moderna di Palermo, è stata inserita in un volume della Treccani sull’arte contemporanea.