Gela: «Apparecchio per la tac collaudato e poi accantonato». Esposto Codacons
di Redazione
Nei prossimi giorni il Codacons presenterà un esposto alle Procure di Gela, Enna e Catania, alla Corte dei Conti e all’Anac per accertare le responsabilità del mancato utilizzo di tre apparecchi per la Tac di ultima generazione che, dopo il collaudo – secondo l’ipotesi argomentata dall’associazione dei consumatori – non sono state più accese negli ospedali «Vittorio Emanuele» di Gela, «Umberto I» di Enna e al «Santa Marta e Santa Venera» di Acireale. Le tre apparecchiature sono costate un milione. «Macchinari di ultima generazione – spiega il presidente del Codacons Sicilia, Giovanni Petrone – acquistati con i fondi Covid e consegnati questa estate dalle ditte appaltatrici. Dovevano essere a supporto delle tre strutture e dei pazienti siciliani costretti ad aspettare il proprio turno in lunghe liste d’attesa o costretti a sborsare fino a 250 euro per un esame a pagamento. Ad Acireale la nuova tac sistemata dentro il nuovo Pronto Soccorso consegnato a ottobre resta ferma perché mancano gli arredi per utilizzare la sala». «Assistiamo – conclude Petrone – a danni enormi per l’utenza siciliana che conta sul servizio pubblico, mentre per gli incredibili ritardi i pazienti sono costretti a lunghe liste d’attesa o ad esami a pagamento».