Il comune non paga le tasse e multa se stesso, sembra un curioso caso, ma è la realtà seppur possa apparire strana. È accaduto nei giorni scorsi quando gli impiegati dell’ente si sono visti recapitare un avviso di accertamento per omesso o parziale versamento dell’Imposta municipale unica (Imu): 500 euro cash. E là per là hanno pensato a uno scherzo. Poi, vista la serietà del postino, e toccato con mano l’avviso, hanno compreso che la burla non era una burla.

Certo, la somma non è di quelle da far tremare i polsi, ma in questo periodo di vacche magre tutto pesa. In realtà il focus della vicenda, al di là del costo, poche centinaia di euro e del difficile momento finanziario, sta nella stranezza che l’ente possa perseguire se stesso.

Com’è possibile, la curiosa cartella è frutto di un errore del sistema meccanografico? O qualcuno, invece, ha dimenticato di pagare l’Imu?

Per capirne di più ci siamo rivolti a un esperto del settore, il quale ci ha fornito i chiarimenti chiesti, ma chiede di non rivelare l’identità.

«Chiariamo – dice – che l’Imu, per gli immobili propri, non è dovuta in quanto l’ente ne è esente. Non avendo letto l’avviso completo non posso esprimermi con precisione, limitandomi ad avanzare qualche ipotesi. Potrebbe essersi trattato di mero errore. In questo caso si procede a un riesame dell’avviso e lo si annulla. Esiste però la possibilità che l’avviso di accertamento sia stato emesso per immobili che il comune ha concesso a terzi. In questo caso l’ente deve sopperire e ‘pagare le tasse a se stesso’ avendo poi la possibilità legale di rivalersi sui terzi. Potrebbe sembrare un caso strano e paradossale ma in verità è abbastanza frequente. Ricordo, a tal proposito, un recente pronunciamento della commissione Tributaria di Milano su un caso analogo. Anche in quel caso il municipio di Milano dovette pagare l’Imu a se stesso».