La Giornata internazionale dei diritti della donna è stata festeggiata mercoledì in città con l’allestimento di cesti di mimose davanti i negozi della città e con un incontro promosso dal settore Cultura e Servizi sociali del Comune, assessore Marianna Avila, che si è svolto nell’auditorium del Museo civico con la compartecipazione della Fidapa, del Soroptmist International e dell’Hinner Wheel, sul tema ““Parità di genere e modelli relazionali”.
Nell’incontro moderato dall’avvocato Lucia Spata (consigliere dell’Ordine degli avvocati di Gela), dopo i saluti del sindaco Massimiliano Conti, dell’assessore e presidente della Fidapa Marianna Avila, della professoressa Marisa Mogliarisi (presidente del Soroptmist club International), della professoressa Simona La Rosa (presidente dell’Hinner well) e del direttore del Museo civico Franco Mongelli, sono intervenuti Rosi Musciarelli, presidente rete dei comitati Pari opportunità dell’ordine degli Avvocati di Sicilia, Rossana Distefano, presidente Pari opportunità dell’ordine degli Avvocati di Caltagirone, Mariella Giordano, presidente del consiglio dell’ordine degli Avvocati di Gela e Lorena Galesi, pedagogista e vicepresidente Anpe Regione Sicilia.
I relatori si sono soffermati sulle conquiste sociali, economiche e politiche delle donne, ma anche sulle discriminazioni e le violenze che ancora oggi subiscono in ogni parte del mondo ed hanno anche parlato della differenza di genere che si avverte nei luoghi di lavoro delle donne ed anche di natura economica.
E questo perché a causa delle maternità, le donne vengono penalizzate anche con ricadute negative sulle carriere.
«Per un cambiamento di rotta – ha detto infatti l’assessore Avila – è necessario investire molto sull’educazione delle nuove generazioni, sull’inclusività e sulle strutture come gli asili nido.
E ciò per far sì che una donna non venga preclusa dal mondo del lavoro e che l’indipendenza economica continui ad essere uno strumento di libertà».

Nella foto, da sinistra, Anna Zinna, Marianna Avila ed Eleonora Minardi.