Niscemi: un altare in onore di San Giuseppe immerso nell’antica civiltà contadina
di Alberto Drago
Tutti belli i 21 altari che le famiglie della città, associazioni e parrocchie hanno realizzato quest’anno per voto e con spirito di sacrificio in onore di San Giuseppe e al quale hanno chiesto con intensi sentimenti di fede intercessione per ricevere piccole e grandi grazie, come guarigioni da malattie, riappacificazioni coniugali e campagne agrarie produttive e di risanamento economico aziendali e familiari sempre messi a dura prova dalla crisi del mercato globale e da condizioni climatiche avverse. Uno, molto originale, è stato allestito in una antica casa contadina, in un cortile della via Gradini, lasciata con solaio in legno e muri di pietra ristrutturati. Il caratteristico altare, al di fuori dai consueti schemi, ricco di prodotti tipici locali, agroalimentari, ortofrutticoli e di primizie e frutti della terra di ogni tipo, è stato realizzato da Giuseppe Dragotta, 56 anni, conosciuto affettuosamente da tutti come Pinuzzu, operatore ecologico laborioso al quale tanti anni fa venne consegnata una targa di benemerenza dalle istituzioni cittadine per non avere preso mai un giorno di malattia.
Un altare nel quale Dragotta ha posto al centro un’antica stampa con cornice in legno del Santo e che ha abbellito scenograficamente con antichi oggetti ed attrezzi della civiltà agropastorale, contadina ed artigiana niscemese.
“Ho pregato e chiesto a San Giuseppe”, racconta Giuseppe Dragotta,” d’intercedere per la guarigione di uno zio mio sofferente di una grave patologia cardiaca e che ha fortunatamente superato. Ecco perché ho realizzato questo altare particolare ed originale in onore del Santo e come segno di ringraziamento”.
Una ricorrenza la Festa di San Giuseppe che in città è mista di fede popolare e tradizione e che è simbolo soprattutto di solidarietà cristiana e sociale verso persone e famiglie che per varie ragioni vivono il dramma della povertà e dell’indebitamento.
Una parte delle pietanze alimentari di ogni genere, collocate sugli altari, come il pane, la pasta, la frutta, dolci di ogni tipo, le ceste di generi alimentari a lunga conservazione ed anche prodotti tipici locali, vengono donati alla Parrocchia San Giuseppe di cui è parroco don Rocchelio Giuliana per essere distribuite alle famiglie povere anche attraverso l’asta di beneficienza che si è svolta ieri pomeriggio davanti la chiesa di San Giuseppe.
Ieri a mezzogiorno davanti gli altari di San Giuseppe hanno pranzato i “Santi”, simbolo di Gesù bambino, della Madonna e San Giuseppe, in genere scelti tra le persone bisognose.
Sabato sera sono state accese in onore del Santo le luminarie nelle vicinanze degli altari e negli incroci della città e dove sui resti, come è tradizione, sono stati arrostiti carciofi e salsiccia, degustati con sorseggi di vino casereccio.
La popolazione e gruppi di persone provenienti dai Comuni vicini hanno visitato i 21 altari fino a tarda ora.