Niscemi, Pardo presidente della Fratres. Eletto dal direttivo dell’associazione dei donatori
di Redazione
Si è riunito nei giorni scorsi, nella sede di via Bellini 11, il consiglio direttivo del Gruppo Fratres. L’associazione di volontariato promuove da oltre 30 anni in città campagne di sensibilizzazione pubblica volte ad incentivare le donazioni di sangue per la salvezza di vite umane. Il consiglio direttivo è stato convocato a riunirsi dopo le dimissioni presentate dalla presidente Gaetana Maria Cannilla. È stato così necessario provvedere sia all’insediamento di un nuovo membro all’interno del Consiglio direttivo dei Fratres che alla rimodulazione delle cariche sociali dello stesso Consiglio.
Ed essere entrata a far parte del Consiglio direttivo dei Fratres è la professoressa Licia Concetta Salerno, la quale è risultata prima dei non eletti a conclusione dell’Assemblea elettiva.
Le nuove cariche sociali del Consiglio direttivo del gruppo Fratres pertanto, sono state rideterminate nel modo seguente: Pino Pardo è stato eletto nuovo presidente, la professoressa Licia Concetta Salerno è stata designata vicepresidente, Rosario Monteleone è stato incaricato come amministratore, il prof. Giuseppe Mandrà è stato nominato segretario, mentre Simona Muscia è stata incaricata come capogruppo. Al dott. Giuseppe Incarbone è stata riconfermata la carica di Direttore sanitario,
ed al parroco don Filippo Puzzo quella di Assistente spirituale.
Il nuovo Consiglio direttivo dei Fratres ha pertanto augurato un buon lavoro sia al neopresidente Pino Pardo che alla vicepresidente Licia Concetta Salerno.
Il presidente Pino Pardo, ha auspicato che l’intero Consiglio direttivo possa lavorare in armonia ed in sinergia per la crescita dell’Associazione e con la finalità di incrementare la quantità dei donatori di sangue.
“Bisogna agire” ha detto Pino Pardo, ”per sensibilizzare sempre più l’opinione pubblica ed i giovani sui temi ed i valori che ispirano la nostra Associazione”.
Il presidente Pino Pardo lancia pertanto un appello ai donatori ed a quanti desidererebbero diventarlo a donare il sangue.
E ciò nella considerazione dell’attuale carenza di sangue che si registra nelle strutture sanitarie.