Gela, finalmente le «nozze» tra Srr Impianti e Comune. «Tutto pronto, a ottobre si parte»
di Redazione
Inizia l’era della gestione in house dei servizi di igiene ambientale: non sarà più la Tekra, dal primo di ottobre, a occuparsi della raccolta dei rifiuti, bensì Srr Impianti, «braccio» operativo della società d’ambito che riunisce i principali comuni del sud della provincia con l’aggiunta di Piazza Armerina. Nel pomeriggio il sindaco, Lucio Greco, ha presieduto la cerimonia di firma del contratto. In realtà ad apporre nero su bianco, anzi, il visto digitale, sul contratto, sono stati il dirigente del settore Ambiente del Comune, Mario Picone e l’amministratore unico della Srr Impianti, Giovanna Picone. Una coincidenza, l’omonimia: i due firmatari non sono parenti, né conterranei, anzi, volendo filosofeggiare, c’era stata una certa «distanza» in questi mesi tra le due sponde. Confermata ieri da un breve colloquio con qualche nota acuta udibile alla distanza, dove c’erano i giornalisti ad attendere. Poi, all’ingresso della stampa nell’ufficio del sindaco, la tensione aveva ceduto il passo a sorrisi e clima disteso.
«È una svolta per il servizio e per la città – le parole di Ivan Liardi, assessore all’Ambiente – e oggi siamo particolarmente felici. Al più presto, insieme, stabiliremo i primi passi essenziali». Con sindaco, assessore e dirigente, a sovrintendere le operazioni, c’era la segretaria generale del comune, Carolina Ferro. Per la Srr, con l’ingegner Picone, c’erano la dirigente, Grazia Cosentino e il consulente, Diego Stagnitto.
L’ingegner Picone ha sgomberato il campo da dubbi e polemiche sul termine di 120 giorni che intercorrerà dalla firma del contratto, ovvero, dall’attestazione di copertura finanziaria del servizio da parte del Comune, e l’effettiva presa in carico dei lavori.
«La Impianti – spiega Giovanna Picone – ha già investito in questo servizio e potrebbe essere pronta anche prima della data di ottobre. Abbiamo alcuni acquisti in sospeso, un investimento di quasi 4 milioni di euro, mentre, per il grosso delle attrezzature, quelle per le quali si rende obbligatoria la gara europea, avremo bisogno dei tempi tecnici. Ecco perché questi 120 giorni sono necessari oltre che cautelativi. Peraltro li abbiamo previsti per l’avvio di tutti i nostri cantieri. Servono a completare le procedure di assunzione di circa 130 unità. Ci sono delle incombenze. Mi sembrerebbe illogico partire ad agosto, periodo nel quale diventa difficile effettuare questo passaggio di consegne. Abbiamo indicato il primo di ottobre quale data possibile, ma speriamo di poter fare anche prima. Noi, comunque, non siamo stati con le mani in mano, ci siamo portati avanti con il lavoro».
Poi la storia – smentita – dei mezzi già acquistati per Gela e poi dirottati su altri comuni.
«È una leggenda metropolitana – dice l’amministratore unico – dovuta al fatto che in Srr, essendo che Gela non aveva sottoscritto il contratto né approvato il Pef, avevamo ipotizzato di destinare altrove i mezzi. Noi si può generare un danno erariale, quindi, laddove il Comune avesse ritardato oltremodo i tempi della firma del contratto, avremmo dovuto impegnare i mezzi altrove. Rischiava di innescarsi una gara pertanto sulla decisione avevo delegato la Srr».
Problema comunque superato con l’odierna firma del contratto.
«Quella di oggi – dice Picone – è una bella giornata soprattutto per i lavoratori. Centonove saranno assorbiti con la clausola sociale. La restante parte, fino al completamento di 134 unità, sarà coperta con i concorsi in essere. Lo stesso vale per Tmt: parte dei lavoratori passa con la clausola sociale, il resto con il concorso in atto».
«Torno anche sulla vicenda del parco mezzi – afferma spegnendo la piccola polemica – dicendo che oggi, parlare di elenco mezzi, non avrebbe senso. Sono in continua evoluzione, un mezzo preso in esame due anni, oggi sarebbe obsoleto».
Pure sul piano del materiale di uso quotidiano, la Impianti, non è stata a guardare. Ha già acquistato una partita di mastelli, i bidoni per la differenziata, che saranno intelligenti.
«Grazie al codice a barre – dice il consulente Stagnitto – ci aiuteranno a stabilire l’esatta quantità di rifiuti smaltiti. Questo acquisto è propedeutico all’attivazione della Tari calibrata, un dei progetti più importanti che abbiamo in itinere, finanziato con fondi del Pnrr. Significa che ognuno pagherà in relazione al pattume che produce».
Un ambiziosa operazione di giustizia che alla lunga dovrebbe incoraggiare e premiare gli utenti virtuosi.
Questo però è il futuro: un servizio moderno in una città pulita. Impegno e buoni propositi partono con la firma apposta sul contratto.
Nell’immediato, invece, c’è l’attesa pulizia straordinaria della città, che potrebbe slittare di settimane o mesi. E con essa l’avvio del servizio. In Comune e alla Impianti incrociano le dita e confidano di andare veloci e senza intoppi.
Mentre i cittadini sperano in una città finalmente libera dai rifiuti.