Niscemi, dissesto colpa di Conti. «Mancate politiche di controllo, si riducano indennità di carica»
di Salvatore Federico
Responsabile del dissesto finanziario è l’amministrazione del sindaco Massimiliano Conti. Lo afferma senza mezzi termini il Partito Democratico, di cui è segretario l’odontoiatra Carlo Pisa, annunciando “lacrime e sangue” per i contribuenti niscemesi. «Il Pd – si stigmatizza in un comunicato – ritiene che in merito al dissesto vi è un’unica responsabilità politica e amministrativa. Il sindaco Massimiliano Conti e la sua Giunta hanno amministrato senza attuare politiche di controllo e azioni per il risanamento delle casse comunali, riducendo così l’Ente in uno stato di agonia». La nota dem riferisce che nel 2019 l’Amministrazione Conti, pur di arrivare alle elezioni comunali del 2022, ha preferito adottare un piano di riequilibrio del bilancio spalmando per 10 anni il debito complessivo di oltre sei milioni di euro, senza che venissero messe in atto tutte quelle misure idonee ad assicurare maggiori entrate. Sarà compito della Corte dei Conti, così come previsto dalla legge, accertare singole responsabilità per eventuali danni erariali.
«Il Partito Democratico – prosegue il comunicato – ha il dovere di comunicare alla nostra comunità che con il dissesto, già sono state adottate le prime manovre di aumento delle tasse, come ad esempio l’addizionale comunale sull’Irpef per circa il 33% in più rispetto all’aliquota precedente. Questo aumento graverà sulle tasche di tutti i dipendenti privati e pubblici e dei pensionati residenti nel Comune di Niscemi. Il Sindaco ha dichiarato pubblicamente che il dissesto finanziario non avrebbe mai danneggiato i cittadini, ma i fatti lo smentiscono. È stata la sua stessa maggioranza consiliare che, nella seduta del 18 maggio 2023, ha approvato detto aumento. In un momento di difficoltà economica dell’Ente – conclude la nota del Pd – con il conseguente aumento delle tasse a carico dei nostri concittadini, auspichiamo che il Sindaco e la Giunta diano un segnale politico prendendo in seria considerazione la riduzione delle proprie indennità di carica».