Gela, pestaggio per un «mi piace» sulla foto della fidanzata. Condannato a dieci mesi
di Redazione
Un «like» su una foto della sua ragazza, postata su un social media. Una banalità per molti. Non per un trentenne che nel maggio di quattro anni fa aveva aggredito violentemente l’autore di quel «click» ritenuto di troppo, lasciandolo tramortito davanti a un locale sul lungomare. Stamane l’aggressore è stato condannato a 10 mesi di reclusione con la sospensione condizionale della pena e al pagamento del risarcimento che sarà quantificato in sede civile. Una lite per futili motivi, anzi, un pestaggio in piena regola secondo i pm dell’accusa e la parte civile. Quel «mi piace» sulla foto della sua ragazza, cliccato da un coetaneo, proprio non gli era andato giù. Aveva rintracciato l’autore, lo aveva raggiunto la sera stessa, davanti a un locale. Erano partite le botte.
La vittima, sentita nel corso del dibattimento, ha dichiarato che da quel giorno era terrorizzato e insicuro. Nel corso della colluttazione aveva riportato varie lesioni tra cui la frattura di ossa facciali. Era rimasto a terra, poi soccorso da un amico, che lo aveva condotto in ospedale. Erano scattate le indagini, l’iter giudiziario, fino al processo, chiuso stamane in primo grado.
La parte civile era patrocinata dall’avvocato Joseph Donegani, del Foro di Gela.