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INCONTRO | Personaggi

Gela, un caffè con il pittore e poeta Sciandrello. «La mia è arte e come tale non segue schemi»


di Redazione

Gela, un caffè con il pittore e poeta Sciandrello. «La mia è arte e come tale non segue schemi»
news
13 Lug 2023

Incontriamo Antonio Sciandrello in una serata di caldo estivo per una chiacchierata sulla sua arte e i suoi recenti lavori. L’autore di «Viru Gela» da qualche anno sta esplorando una nuova forma d’arte che unisce la poesia alla pittura e gli è valsa diversi riconoscimenti sia in Sicilia che oltre Stretto. Mentre portano due caffè al tavolino Sciandrello sistema un braccialetto al polso, regalo dei figli. Uno di loro lo chiama al telefono con affetto, per un saluto, poco pima che l’autore inizia a far due chiacchiere con il cronista. Ragazzi cresciuti nella cultura del lavoro e del sacrificio. Umili e legati da un rispetto profondo verso i genitori.
«Antonio, da un po’ non ci sentiamo – attacca il cronista – ma vediamo che sei sempre molto attivo nella produzione artistica, sia di poesie che dipinti, in questo nuovo genere che hai praticamente inventato e portato sulle scene. E vediamo anche che si continua a discutere attorno a te e alle tue opere».

«Ma no – dice Sciandrello – io, in realtà, sono una persona trasparente che accetta anche il confronto. Tengo a precisare, per i tanti amici che mi seguono e mi vogliono bene, che sono un autore da “originali”, non copio, non ho mai copiato. Creo nuovi sentieri del tutto inediti. Durante il mio percorso umano e poi artistico ho cercato di tradurre la poesia in arte figurativa, con una nuova forma creativa che è la poesia su tela. Faccio in modo che la parola diventi immagine. Ad esempio se dico “la corona del re” in un’opera dev’esserci “la corona” se dico regina deve esserci una regina ovvero, nel caso di una mia opera recente, l’aquila, che regina dei cieli. Mi riferisco al mio ultimo lavoro, lo stemma di Gela. Lì ho raffigurato l’Aquila Regina con una corona reale. Io conosco lo stemma della mia città, conosco le origini di questa terra, che ho sempre amato, nella quale ho deciso di vivere e di rimanere anche avendo la possibilità, nei miei trascorsi, di andare via e di cercare nuove avventure lavorative e artistiche. Quindi so bene che nello stemma di Gela c’è una corona ducale cinta di otto fioroni».

«Ma io nella mia opera, ho raffigurato una corona reale tempestata di pietre preziose, perché, nella mia visione artistica, credo che Gela meriti tutto questo, sia per le sue origini che per le pagine di storia. Una storia millenaria. Mettere un elemento o uno stilema non influisce sulla mia arte né sminuisce una raffigurazione, nel caso, ad esempio, dello stemma. Come non sminuisce di certo l’importanza della mia città o del suo stemma aver sostituito il rosso cremisi con il giallo e il rosso che poi sono colori distintivi, per anni usati dalla squadra di calcio, colori nei quali si riconoscono tutti i cittadini di Gela. Io credo che per uno storico possano essere elementi sostanziali ma, per me, la cosa più importante è di fare riconoscere una mano paesana. E credo di esserci riuscito. A proposito di mano paesana, approfitto della vostra testata per raccontare un vecchio aneddoto che affonda le sue radici nei primi anni Settanta. All’epoca non era raro vedere nei bar e nei locali cittadini dei quadri che venivano messi all’attenzione dei clienti. Io riconoscevo subito i quadri dipinti da pittori gelesi, riconoscevo il loro tratto. In particolare quello del grande maestro Antonio Occhipinti. Ecco questo può essere un esempio di quello che è per me la mano paesana. In questo senso sono orgoglioso del mio ultimo da lavoro anche se può avere un po’ stravolto quelli che possono essere i canoni storici».

«La mia è un opera d’arte – dice Sciandrello – che mi permette di essere me stesso. Quindi mi sono preso da solo una licenza artistica. Ciò non di meno chiedo scusa agli storici o al consiglio comunale se mi sono permesso di togliere il rosso cremisi. Del resto lo stemma nella sua storia ha avuto tante correzioni. Io, con un pizzico di orgoglio, voglio pensare di aver dato una versione personale che, secondo il mio punto di vista è migliorativa. Ma questa, ovviamente, è una mia idea e una mia visione».

Finito il caffè, l’incontro volge al termine.

«Do appuntamento – conclude Sciandrello – a presto a tutti coloro i quali mi vogliono bene. Chiedo loro di continuare a seguirmi sulle mie pagine social perché i prossimi saranno mesi intensi di produzione artistica e anche di incontri».

«Grazie Antonio – dice il cronista – anche in questa occasione hai dato prova della tua sensibilità di uomo e di artista. Persona da sempre dedita alle sue passioni, all’arte. Possiamo dire che anche questa volta hai superato te stesso».


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Today 24 è un quotidiano on line indipendente, fondato nel 2014 da Massimo Sarcuno. Ogni giorno racconta i fatti e le notizie di Gela, Niscemi, Riesi, Butera, Mazzarino e di molti altri comuni del comprensorio. In particolare l’area del Vallone.