Il delitto del piccolo Loris, il capo della Mobile Ciavola protagonista del docufilm «Sirene»
di Redazione
Il capo della squadra Mobile di Caltanissetta, vicequestore Antonino Ciavola, questa sera protagonista della prima puntata di «Sirene», la docuserie in onda su Nove, canale di Discovery Italia del gruppo Warner Bros. A partire dalle 21.30 Ciavola e i suoi agenti, all’epoca era a capo della Mobile di Ragusa, ripercorreranno le indagini sull’omicidio del piccolo Andrea Loris Stival. È la storia del delitto di Santa Croce Camerina, che vide l’ infanticidio del bambino, di 8 anni, per mano della madre Veronica Panarello. Il corpo senza vita del bambino venne ritrovato la sera del 29 novembre 2014 in un canalone pluviale tra Santa Croce e Scoglitti, proprio dagli agenti della Mobile, guidati dal dottor Ciavola, e dai Carabinieri di Vittoria.
«Sirene» è una docuserie prodotta da Prime Video su casi di cronaca italiana, mediante l’utilizzo di filmati ambientali delle indagini e intercettazioni originali. Il primo appuntamento ha come titolo “L’omicidio del piccolo Loris”; il secondo “Operazione mafia nigeriana”; il terzo “Rimini – La notte del branco”.
Per quel drammatico caso, che scosse non solo la comunità iblea, ma l’intera nazione, venne subito indagata la madre, Veronica Panarello, che oggi ha 34 anni. Dopo le indagini, condotte dalla Mobile, coordinate dal procuratore capo Carmelo Petralia, si aprì il processo con rito abbreviato condizionato a perizia psichiatrica richiesto dal difensore Francesco Villardita, al termine del quale la Panarello venne condannata a 30 anni di reclusione per omicidio.
La sentenza venne pronunciata il 17 ottobre 2016. Il tribunale dispose il regime di libertà vigilata per cinque anni e il risarcimento delle parti civili. Il 5 luglio 2018 la corte d’assise d’appello di Catania ha confermato la condanna. Sentenza confermata anche dalla Cassazione, il 21 novembre 2019.