Gela: il terremoto, la paura, il rientro in patria. L’incubo (a lieto fine) della food blogger Katia
di Giusy Costanza
Un viaggio premio stava per trasformarsi in incubo per Katia Scerra, gelese, trent’anni, nota food blogger, arrivata a Marrakech proprio l’8 settembre, giorno del terremoto che ha colpito il Marocco. Agente di commercio, nota sui social per via delle sue attività, raggiunto un grande obiettivo per conto di una famosa multinazionale, era stata selezionata per un viaggio nel grande Paese del Maghreb. Arrivata a destinazione venerdì, assieme a un gruppo di quindici colleghi, pensava di trascorrere giorni in armonia quando il sisma, di colpo, ha gettato l’intera nazione nel baratro, con danni immani e oltre duemila vittime.
«Poter raccontare – dice Katia – quanto accaduto mi mette una grande angoscia ma al contempo mi fa sentire una donna fortunata. In quegli attimi orribili, oltre i 30 secondi per la precisione, ho pensato: proprio qui devo morire lontana da casa, da mio figlio e da mio marito?! Molti italiani sono rimasti lì senza possibilità di ritorno, noi invece nonostante la brutta esperienza siamo stati aiutati e supportati da persone giuste che hanno gestito in maniera impeccabile la permanenza dopo la forte scossa e il ritorno, e di questo ne sarò eternamente grata».
Commossa e ancora in preda ad ansia e paura, racconta quegli attimi concitati, il boato che sembrava lasciar presagire un’esplosione, un attentato, e poi la consapevolezza della terra che trema sotto ai piedi, mentre il mondo sembra capovolgersi. Quando racconta di quegli attimi, le immagini le passano per la mente, lo sguardo s’incupisce. Come non pensare alle urla di paura della gente, agli stormi di uccelli e agli animali impauriti? Terribile.
«In tanti anni – racconta Katia – non ho mai visto mio padre in lacrime, come quando mi ha abbracciato al mio rientro. “Ho ritrovato una figlia” le sue parole. In questi momenti capisci l’importanza delle piccole cose e sono immensamente onorata di avere ricevuto una valanga di solidarietà da tantissime persone, che si sono preoccupate per me. Ringrazio tutti coloro che mi sono stati vicini».
Quello che doveva essere un bellissimo viaggio si è trasformato in un brutto sogno. Nonostante questo, quello che porta a casa Katia, è sicuramente un’esperienza che la segnerà a lungo. Da buona food blogger le toccherà mangiarla a morsi questa vita che merita di essere vissuta.