L’ex chiesa di San Giovanni ha accolto medici di medicina generale, oncologi, palliativisti, psicologi, infermieri e anche chi opera nel mondo delle associazioni di volontariato che hanno aderito al percorso di potenziamento-orientamento di “Biologia con curvatura biomedica” già avviato nei licei gelesi. Un pomeriggio dedicato alla formazione per i medici del territorio grazie al corso di aggiornamento dal titolo “L’uomo oltre la cura: medicine e percorsi”, organizzato dall’ordine dei Medici con la collaborazione dell’Asp e dell’associazione Farc&c. Tra i temi centrali il fine vita del paziente e l’umanizzazione delle cure. «Le cure palliative – sottolinea Giampaolo Alario, consigliere dell’ordine – sono importanti perché vanno a inquadrare una condizione del paziente importante che è il fine vita, allora lì si trattano delle malattie che sono inguaribili ma non incurabili e non c’è solo il ‘curare’, ma il ‘prendersi cura’ di un paziente e anche della sua famiglia».

«Sono stati affrontati – afferma Alario – argomenti importanti quali quello delle cure palliative, del dolore della malattia oncologica e non oncologica e tanti aspetti anche che riguardano l’umanizzazione delle cure. Quello su cui noi abbiamo puntato e punteremo sempre è migliorare la qualità della vita di un malato inguaribile ma non incurabile, perché anche nelle cure palliative, in una fase terminale, il malato si può curare. Non solo ma l’aspetto che noi vogliamo sempre mettere in evidenza, e l’abbiamo fatto insieme all’oncologia, è quello delle simultaneous care, quello delle cure simultanee, le cure che vanno fatte con un rapporto multidisciplinare anche con le altre specialità, nel caso dell’oncologia, con la radioterapia, con l’hospice, con la terapia del dolore, con tutta questa gamma di servizi che chiaramente mettono il paziente nelle condizioni di avere più specialisti a disposizione».
Presente all’evento anche il Presidente dell’ordine dei Medici, Giovanni D’Ippolito.
A introdurre il corso, che ha previsto gli interventi di numerosi relatori, professionisti ed esperti del settore, oltre al dottor Alario, direttore dell’Hospice di Gela, anche Roberto Valenza, direttore dell’unità di Oncologia del Vittorio Emanuele.
«Il congresso – le parole di Valenza – ha visto un vivace confronto tra i vari professionisti chiamati giornalmente a gestire il fine vita. Dai medici di medicina generale agli specialisti, agli psicologi, alle associazioni di volontariato, tutti hanno avuto modo di esporre il loro punto di osservazione. Possiamo sentirci soddisfatti della riuscita dell’evento».
Il prossimo appuntamento con la formazione sarà quello del 7 ottobre a Niscemi per discutere di “Valutazione, gestione e trattamento del dolore cronico”.