Riesi: dissesto finanziario, Baglio replica a Pilato. «Avremo debiti per i prossimi 30 anni»
di Delfina Butera
«Quanto affermato dalla consigliera Rosy Pilato è del tutto aleatorio e confusionario. È giusto fare chiarezza». Lo afferma Giuseppe Baglio, assessore comunale al Bilancio dopo le dichiarazioni rilasciate dal gruppo Riesi Attiva e dall’ex vicesindaca. «Non bisogna soffermarsi – dice Baglio – solo sulla vicenda che attiene al campo sportivo. Bisogna analizzare l’intera materia del dissesto finanziario per capire i motivi delle mie affermazioni. Tutto nasce in consiglio comunale per l’approvazione del Rendiconto bilancio 2021. Dopo l’intervento tecnico della responsabile del settore Finanziario, ha preso la parola la consigliera Pilato riferendo che l’amministrazione Chiantia aveva lavorato bene, e che in soli due anni aveva ripianato i debiti, restituendo le casse comunali risanate che alla luce di ciò oggi il Comune di Riesi può iniziare un percorso economico virtuoso. Pertanto ha augurato all’amministrazione Sardella di lavorare serenamente. Su queste affermazioni ho preso la parola per replicare alla consigliera».
«Non possiamo – dice l’assessore – prendere come esempio l’amministrazione Chiantia perché nel dicembre 2019 ha dichiarato il dissesto finanziario. Non è certamente un modello da seguire perché ha prodotto debiti. L’aula era chiamata ad approvare il bilancio rendiconto 2021. Nel prospetto dimostrativo del risultato di amministrazione si evidenzia un mutuo di 835.000 euro sottoscritto con la Cassa depositi e prestiti per pagare debiti certi e liquidi, oltre agli interessi passivi che pagheranno i cittadini di propria tasca per i prossimi trent’anni. Altro che risanamento in due anni. In passato l’Amministrazione Chiantia ha sottoscritto due mutui, uno di 300 mila euro, l’altro di 600 mila euro per pagare debiti commerciali, indebitando sempre i cittadini. Inoltre ha sottoscritto un mutuo con il Coni per il campo comunale di calcio di 1.237.000 euro a interessi zero da restituire in dieci anni al costo di 80 mila euro l’anno. L’Amministrazione Chiantia era sempre in affanno, in anticipazione di tesoreria e pertanto utilizzava già a inizio di anno un fido di 1,2 milioni di euro che, a sua volta, ha prodotto interessi passivi per circa 30 mila euro sempre a carico dei cittadini. Così per diversi anni. In quell’occasione avevo riferito che era con l’acqua alla gola, vale a dire che non aveva più liquidità. L’Amministrazione così se l’è presa con i lavoratori, prima con la mobilità volontaria dei dipendenti (trasferimento in altri enti) tentativo non riuscito , poi è passata al contratto di solidarietà che prevedeva la riduzione dello stipendio. Ho risposto pure al consigliere Franco La Cagnina che nel suo intervento riferiva che il costo del campo sportivo era di 40 mila euro e vantava che è il più bel campo di calcio riconosciuto a livello regionale e nazionale. Ho replicato facendo un esempio: è come se io compro un frac e non ho i soldi per comprare le scarpe e vado in giro con i piedi nudi. Nelle casse comunali vi erano fondi per circa 350 mila euro il campo di calcio si poteva ristrutturare l’impianto in economia e senza ricorrere al mutuo del Coni. Inoltre, qualche consigliere di opposizione non può affermare che il dissesto del Comune è di fatto concluso. Forse se tutto va bene, tale fase si concluderà a giugno 2024. A giorni dobbiamo approvare in giunta il rendiconto 2022 e c’è un altro mutuo di circa 1,185 milioni dell’Organismo Straordinario di Liquidazione causato dai debiti con un abbattimento del 50 per cento a ogni creditore, altro “regalo” dell’Amministrazione Chiantia che pagheranno i cittadini. Il dissesto economico è tutt’altro che concluso. Inoltre ieri mattina si è insediato un altro commissario straordinario, inviato dalla Regione, per il rendiconto 2022 e bilancio preventivo 2023-2025. A tutte queste mie osservazioni in consiglio non hanno replicato. Il commento lo lascio ai lettori. Tutto quello che riferisco può essere visionato e riscontrato nella diretta streaming di lavori d’aula».