Gela, il ritorno del Partito comunista. D’Arma eletto presidente, Vacca segretario
di Redazione
La bandiera rossa torna a sventolare sul campanile della politica locale, una bandiera con bene incisa la falce e martello, simbolo del lavoro. La critica, la politica, forse avevano dichiarato il de profundis a una cultura, un’idea, ancora attualissimi, uomini e donne che ancora hanno voglia di spendersi e confrontarsi su temi che il mainstream, oramai bypassa: il lavoro, gli ultimi, le nuove povertà. Stamane, all’Hotel Sileno, si è svolta la prima assemblea costituente in vista della rinascita del Partito Comunista Italiano. Al suo interno dovrebbero convergere Rifondazione Comunista, o quel che ne resta, Comunisti Italiani e altre forze della galassia progressista. A presiedere i lavori c’era Marco Filiti, segretario regionale. L’assemblea, al termine del dibattito, ha eletto Nuccio Vacca alla carica di segretario politico e Salvatore D’Arma, alla presidenza del partito. Il simbolo, come detto, sarà la bandiera rossa con al centro la falce e martello. Un momento per nostalgici?
«Proprio per niente – dice D’Arma – la sala era piena e c’erano tanti giovani. Partiamo con il cuore pieno di speranza. In settimana ci metteremo subito al lavoro per creare i dipartimenti».
Nessuno lo dice ma è chiaro che i neo comunisti guardano anche alle future elezioni amministrative. A Gela, Caltanissetta e Mazzarino si vota. A proposito, dalla Città dei Branciforti, erano presenti già stamane alcuni simpatizzati.
«Siamo pronti – dice D’Arma – al dialogo, purché sia costruttivo e basato sul rispetto reciproco. Noi non escludiamo nessuno». Già, «reciprocità», pare essere questa la parolina magica: pronti a discutere ma senza complessi di inferiorità.
Erano presenti Paolo Cafà, dirigente del Movimento PeR, fondato dall’ex parlamentare regionale Pd Miguel Donegani e diversi esponenti e simpatizzanti della sinistra, a titolo personale, ma chiaramente anche nei panni di soggetti interessati.
Al fianco di D’Arma, nella presidenza, ci saranno Patrizia Cafà, Luciana Romano, Salvatore Italiano. Costituito anche l’ufficio di segreteria che affiancherà il neo segretario Vacca.
Temi locali, sì, quali il risanamento degli enti locali, le politiche di sostegno ai ceti in difficoltà e soprattutto le politiche sul lavoro, argomento molto caro alla sinistra. Ma anche alcuni principi generali quali un netto distinguo dal neo liberismo imperante. E ancora no alla guerra in Palestina, no alle armi all’Ucraina e no alla Nato e all’atlantismo esasperato.
«Senza dimenticare – dice D’Arma – i dimenticati. E non è un gioco di parole. Pensiamo al lavoro e che fa segnare un netto due per cento in meno e alle scelte del governo Meloni che abbandona i deboli e quelli che non ce la fanno. Questi i temi che vogliamo riportare al centro del dibattito».