Gela, volumi raddoppiati in bioraffineria. Descalzi: «Anno eccezionale»
di Redazione
Eni ufficializza i risultati del quarto trimestre e dell’esercizio 2023. E dall’ampio report diffuso in mattinata emerge lo spunto in positivo di lavorazione bio, pari a 265 mila tonnellate, un dato più che raddoppiato rispetto all’analogo periodo del 2022. Ciò grazie al contributo della bioraffineria di Chalmette, in Louisiana, negli Stati Uniti e dei maggiori volumi lavorati dalle bioraffinerie di Gela e di Venezia. Su base annua, i volumi di lavorazioni bio ammontano a 866 mila tonnellate, registrando un aumento del 59% rispetto al 2022, beneficiando del citato contributo di Chalmette e dei maggiori volumi lavorati a Gela. Nel quarto trimestre 2023 le vendite rete in Italia pari a 1,32 mln di tonnellate sono in riduzione del 4% rispetto al periodo di confronto per effetto delle minori vendite di gasolio, a causa del calo dei consumi. Nell’anno 2023, le vendite retail si attestano a 5,32 mln di tonnellate, sostanzialmente in linea rispetto al 2022. Nel quarto trimestre 2023 le vendite extrarete in Italia pari a 1,58 mln di tonnellate sono in aumento del 2% rispetto al quarto trimestre 2022 a seguito principalmente dei maggiori volumi commercializzati di jet fuel.
I risultati consolidati dell’esercizio del quarto trimestre 2023 sono stati aprovati dal Consiglio di Amministrazione dell’Eni, riunitosi ieri sotto la presidenza di Giuseppe Zafarana.
«Il 2023 è stato per Eni un altro anno di eccellenti risultati – dice Claudio Descalzi, amministratore delegato del colosso energetico – nonostante uno scenario incerto e volatile. Abbiamo conseguito ottimi risultati sia finanziari che operativi, progredendo nella nostra strategia di creazione di valore, decarbonizzazione e contestuale garanzia di stabilità e affidabilità delle forniture energetiche. Il nostro modello satellitare distintivo si conferma un’efficace leva nell’accelerazione della crescita di valore, contribuendo alla nostra performance in modo sostanziale. Abbiamo recentemente finalizzato l’acquisizione di Neptune che, con il suo portafoglio prevalentemente a gas, e sinergico ai nostri asset in Nord Europa, Indonesia e Nord Africa, costituirà un elemento chiave per i nostri piani di sviluppo. Nel 2023 abbiamo avviato nel rispetto dei tempi e dei budget i due rilevanti progetti Baleine in Costa d’Avorio e Floating Gnl Congo (fase 1). Grazie agli straordinari successi esplorativi in Indonesia e in altre geografie abbiamo confermato la nostra leadership nel settore; al tempo stesso abbiamo conseguito il massimo livello di produzione rispetto all’intervallo obiettivo annunciato. Il settore Ggp ha realizzato risultati record facendo leva sulla qualità del portafoglio, azioni di ottimizzazione e favorevoli accordi contrattuali. La realizzazione di progetti a gas e a contenute emissioni è solo un aspetto del nostro piano di transizione, che ci vede anche impegnati nell’aumentare in maniera rilevante la presenza nel settore delle nuove energie. Enilive, attiva nei business dei biocarburanti e dei servizi di mobilità, ha ampliato la propria presenza internazionale attraverso l’acquisizione della partecipazione del 50 per cento nella bioraffineria di Chalmette negli Stati Uniti e l’accordo di joint venture con Lg Chem per la realizzazione di un nuovo impianto in Corea del Sud. Plenitude ha raggiunto i 3 GW di capacità rinnovabile. Entrambi i business già adesso assicurano un contributo economico di circa un miliardo di euro di Ebitda ciascuno. Attraverso il recente accordo per l’ingresso nel capitale di Plenitude di un investitore istituzionale, abbiamo dato visibilità al valore di questo business stimato in circa 10 miliardi rafforzando l’accesso a mezzi finanziari incrementali a sostegno dei nostri piani di crescita».
(Nella foto grande in alto la torre del sistema blow down nella raffineria di Gela).