Gela, l’indotto si ferma dopo i morti sul lavoro. «Dare segnale forte al governo nazionale»
di Redazione
Domani sciopero dei metalmeccanici in tutta la Sicilia, per dire basta con le morti sul lavoro. Cinquanta le vittime solo nelle prime settimane del 2024. La protesta è organizzata da Fiom Cgil e Uilm secondo queste modalità: astensione dal lavoro nelle due ultime ore del turno in tutte le aziende di Palermo, Ragusa, Messina, Catania, Trapani e Caltanissetta. Lo sciopero riguarderà l’indotto del petrolchimico di Gela e aziende come Fincantieri, Sirti, Leonardo (Palermo), Stmicroelectonics (Catania), acciaierie e cantieri navali a Messina solo per citarne alcune tra le più importanti. Nell’indotto del petrolchimico di Siracusa lo stop sarà nelle prime due ore di turno e si terrà un’assemblea dei lavoratori.
«La Sicilia si ferma – dicono i segretari generali di Fiom Cgil Sicilia e Uilm Francesco Foti e Vincenzo Comella – per dare un chiaro segnale alle imprese e al governo nazionale. Tre morti al giorno sono un bilancio insostenibile, noi chiediamo pene più severe per gli imprenditori che rispettano le normative sulla sicurezza, più controlli, oggi di fatto in Sicilia inesistenti, il potenziamento e l’effettivo ruolo di rappresentanza degli Rls, la modifica della normativa evitando appalti e subappalti a cascata, il confronto in generale sulla piattaforma unitaria che comprende misure e iniziative per la sicurezza nei luoghi di lavoro».