Gela, imprenditore condannato per bancarotta. Cassazione annulla sentenza con rinvio
di Redazione
Sentenza annullata con rinvio a carico di un imprenditore di 42 anni, accusato e poi condannato per bancarotta fraudolenta sia in primo grado che in Appello. L’uomo era a capo di un’azienda locale operante nel comparto metalmeccanico, presso la quale ricopriva la massima carica, ovvero, quella di amministratore e legale rappresentante. Nel corso di un accertamento condotto dalla Guardia di Finanza erano emerse presunte responsabilità a suo carico, legate alla sparizione di alcuni documenti contabili legati alla gestione aziendale. Da qui l’accusa per bancarotta e la condanna a due anni e 9 mesi.
In realtà, secondo quanto dimostrato dal legale dell’imprenditore, l’avvocato Joseph Donegani, l’imputato era l’amministratore di fatto. Il difensore ha sollevato davanti ai giudici della Suprema Corte presunte contraddizioni nella formulazione delle accuse, motivazione carente e vizi di legittimità. Tutti rilievi accolti dai giudici della V Sezione Penale della Cassazione i quali hanno annullato la sentenza di condanna con rinvio alla corte d’Appello che dovrà procedere ad allestire un nuovo processo. Per l’avvocato Donegani si tratta del secondo ricorso in poche settimane, con esito favorevole dinnanzi ai giudici supremi.