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Gela, grande ospedale o grande bluff? «Servirebbe solo un grande… Vittorio Emanuele»


di Redazione

Gela, grande ospedale o grande bluff? «Servirebbe solo un grande… Vittorio Emanuele»
attualità
4 Mar 2024

A molti sarà sfuggita un’intervista dell’ex direttore dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Caltanissetta, come del resto a chi scrive, nella quale proponeva un nuovo progetto di Ospedale per Gela. Ovviamente, l’imbeccata è stata subito ripresa dalla politica provinciale, in particolare da Michele Mancuso, che ha subito sposato l’iniziativa che successivamente si è trasformata in un impegno economico della Giunta Regionale per la costruzione del nuovo Ospedale “di Gela”. Solo i creduloni ormai possono confidare che dalla politica provinciale possa promanare qualche idea positiva per Gela, perché pare chiaro ai più avvezzi che fare un nuovo Ospedale a 15 km dal centro di Gela non sia un modo di dare, ma un modo per togliere alla nostra Comunità (1).

(1) L’intervista datata il 15 Luglio 2019 da “Settegiorni” nel settimanale della diocesi, ci fa capire i reali motivi di questa scelta. Alessandro Caltagirone, ex manager dell’ASP di Caltanissetta.


Reazioni
I rappresentanti istituzionali del territorio hanno risposto in maniera entusiasta a questo nuovo progetto, sembra che basti inserire nei discorsi “nuovo progetto” per disattivare qualsiasi capacità di comprensione. Invece, tra i rappresentanti politici del territorio non si è sentita alcuna voce di dissenso ed anzi un pieno appoggio del progetto. Quindi tutti d’accordo per togliere a Gela l’Ospedale, con il bene placido dei rappresentati gelesi che si lanciano in appelli al sostegno del progetto che porterà l’Ospedale a 15 km da Gela.
I motivi del progetto
Il nuovo Ospedale di Gela in c.da ponte olivo diventerebbe un centro di alta specialità e proprio questa nuova costruzione, consentirebbe questa “qualità” che invece la struttura di “Via Palazzi” non consente.
Mazzarino continuerà ad avere il suo Ospedale;
Niscemi continuerà ad avere il suo Ospedale;
ed estendendo l’occhio oltre la provincia anche Licata, Vittoria e Piazza Armerina continueranno ad avere il loro Ospedale.
Invece, per l’Ospedale di Gela non c’è spazio. Perché? Perché la struttura edile dell’edificio non consente all’Azienda Sanitaria Provinciale di farlo diventare un centro di alta specializzazione. (ndr a quanto pare le malte, i mattoni incidono di più delle competenze mediche e tecniche nella produzione di servizi sanitari di qualità).


A cosa rinunciamo
Il Vittorio Emanuele essendo allocato dentro la Città di Gela porta ovviamente un’economia diretta di servizi che nell’immediato la struttura cerca dai privati (in particolare, sono servizi sanitari e/o di fornitura di mezzi, macchinari e farmaci), ma porta anche un’economia indiretta. Nell’economia indiretta possiamo segnalare quella nell’ambito sanitario su tutte le cliniche diagnostiche, affitti, gli acquisti nelle attività commerciali locali e molto altro (tra cui ci mettiamo assistenti esterni, strisce blu ecc). Possiamo quantificare questo impatto economico in una forbice da 2,8 ad i 7 milioni di euro annuali circa (2).

(2) Così divisi 256 mila euro circa per il parcheggio annuale + 300 mila euro di vendite annuali nelle farmacie + 3,6 milioni di fatturato annuale in aziende diagnostiche + 1 milione in supporto alla cura + 1,6 milioni di euro di vendite al dettaglio (dato Report Aziende)

Manca la volontà dell’Asp
L’unica cosa che impedisce alla struttura di Caposoprano di diventare un centro di alta specializzazione è la volontà politica del management dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Caltanissetta.


La struttura c’è già
L’Ospedale di Gela dal sito ufficiale dell’Asp di Caltanissetta si parla di una struttura che si estende in un’area di 185.000 mq di cui 6500 mq coperti.
L’Ospedale Vittorio Emanuele ha notevoli possibilità di espansione, nonostante sia ubicato all’interno della Città, perché nelle immediate vicinanze ha tante aree non edificate che possono essere utilizzate per i servizi accessori (si intende l’area non edificate nei pressi del parco archeologico ad esempio e dell’area nei pressi dell’istituto Don Minozzi), ma anche tante aree pubbliche che potrebbero concorrere nell’espansione e queste sono le Scuole vicine e il parcheggio di Caposoprano.
Oltre a questo il Vittorio Emanuele ha anche vicino la struttura dell’IPAB aldisio che potrebbe essere inglobata per aumentare spazi.
Quello che manca è sempre la volontà politica di investire in competenze, macchinari diagnosti e formazione scientifica.


Bisogna investire
Nella considerazione che Gela è la Città e questo lo si dimentica sempre che esce da una drammatica crisi industriale che l’ha trasformata nel 2014 nella più grande area di crisi sociale ed economica d’Italia. E aggiungo, altra cosa che si dimentica, che Gela si è immolata per la Nazione, per la Regione e per l’Hinterland di reggere l’impatto del Petrolchimico che ha portato e porta tutt’oggi conseguenze sulla salute dei cittadini, ma anche sociali ed anche urbanistico per la Città del Golfo che se investimento ci deve essere non può mirare solamente alla realizzazione di una struttura.
La Regione Siciliana e l’Asp sono enti pubblici che dovrebbero avere l’obiettivo di migliorare la qualità di vita dei siciliani a prescindere dalla loro area di residenza e quindi quale migliore occasione di un investimento sull’Ospedale di Gela per attuare una rigenerazione urbana dell’area di Caposprano? Quindi si investe per il miglioramento degli spazi della struttura sanitaria e si recupera anche lo spazio urbano della Città, come avviene in tutte le parti del mondo.

Spreco di risorse
La migrazione sanitaria passiva dall’Asp di Caltanissetta porta un ammanco alla sanità provinciale di 40 milioni di euro (3), la gran parte della mobilità sanitaria si registra nell’area di Gela per la scelta gestionale dell’Azienda Ospedaliera Provinciale di non fornire Gela dei servizi minimi necessari (ndr l’area di Gela confina con 3 Ospedali di differenti Asp – Ragusa, Agrigento ed Enna). La bolletta elettrica per l’ASP di Caltanissetta con i suoi 4 Ospedali e strutture dovrebbe aggirarsi attorno nella forbice tra i 18 milioni di euro ed i 24 milioni di euro. Nessun intervento di efficientamento energetico, di ammodernamento degli impianti e di installazione di energie rinnovabili e riscontrabile in nessuna delle strutture principali dell’ASP di Caltanissetta.

Migliorare i servizi
Innanzitutto, bisognerebbe portare i reparti e le competenze sanitarie che prima c’erano all’Ospedale Vittorio Emanuele ed ora non ci sono.
La spogliazione di reparti del nosocomio di Gela incentiva la migrazione sanitaria in altre ASP con considerevole ammanco di denari.
Oltre a questo per migliorare l’efficienza della sanità gelese occorrerebbe guardare ad i consumi energetici un Ospedale come il Vittorio Emanuele ha una bolletta elettrica tra i 2,9 milioni ai 4.8 milioni di euro annuali.

Aumentare l’efficienza
L’unico ospedale davvero inutile in provincia di Caltanissetta è quello di San Cataldo, due Ospedali (San Cataldo e Caltanissetta) che distano 5 km circa l’uno dall’altro sono uno spreco. Reparti duplicati, servizi duplicati per non aggiungere nulla alla tutela della salute dei cittadini di Caltanissetta e San Cataldo e che un loro accorpamento potrebbe davvero essere l’uovo di colombo per tutta la sanità provinciale, migliorando i livelli di assistenza di tutti gli abitanti della provincia.
Nell’area sud della provincia, se realmente c’è un problema di spreco di risorse l’altro Ospedale da rivedere è quello di Niscemi che con un pronto soccorso di emergenza e l’immediata vicinanza agli Ospedali di Gela, Caltagirone, Mazzarino, Vittoria e Piazza Armerina sarebbe più che coperto con un pronto soccorso per le emergenze.
(3) Così il Rapporto Asp Caltanissetta del 2020

Conclusioni
Costruire un nuovo Ospedale a 15 km dalla Città di Gela sarebbe un disastro per la salute dei cittadini di Gela, ma anche per l’economia locale. La politica deve fare quadrato attorno la difesa dell’Ospedale Vittorio Emanuele di Gela facendolo diventare centro di “alta specializzazione” per l’area sud, solo così si tutela la salute dei cittadini gelesi, ma anche quella del comprensorio.

di Eugenio Catania*

(*) Avvocato, appassionato di comunicazione. È stato assessore alla Polizia municipale e ai Grandi eventi


Redazione
Today 24 è un quotidiano on line indipendente, fondato nel 2014 da Massimo Sarcuno. Ogni giorno racconta i fatti e le notizie di Gela, Niscemi, Riesi, Butera, Mazzarino e di molti altri comuni del comprensorio. In particolare l’area del Vallone.