Gela, una bioraffineria «gemella» a 100 chilometri? Isab ci pensa seriamente
di Redazione
Una raffineria gemella alla green refinery di Gela potrebbe sorgere a circa cento chilometri dagli impianti di contrada Bethlem? Lo prevede il nuovo piano strategico dell’Isab. «La possiamo battezzare la strategia dei due binari: da un lato l’efficientamento di una parte degli impianti esistenti, dall’altro la costruzione di una nuova raffineria green sul modello di quanto fatto da Eni a Gela. È il cuore del piano strategico di Isab, la società proprietaria di due raffinerie a Priolo nell’area industriale di Siracusa rilevata dai ciprioti di Goi Energy dai russi di Lukoil a maggio dell’anno scorso. Un piano strategico che la società, sulla base delle previsioni normative sul golden power, ha già trasmesso al ministero per le Imprese e il made in Italy il 13 ottobre dell’anno scorso. ‘In questi mesi – dice Bruno Martino, direttore generale e componente del consiglio di amministrazione di cui è presidente da settembre Massimo Nicolazzi – abbiamo lavorato guardando soprattutto alla prospettiva: a come affrontare la transizione’». È quanto scrive Il Sole 24 Ore in edicola stamane.
«Un cantiere aperto quasi sotto traccia che appare all’insegna del pragmatismo e guarda ai due binari di sviluppo che corrono parallelamente. Il primo è quello degli interventi di efficientamento e qualificazione che riguardano una parte degli impianti di Priolo: (…) L’altro binario di questa strategia è quello che riguarda il nuovo impianto che punta su Hvo (carburante sintetico prodotto da materie prime sostenibili) e Saf (carburante sostenibile per gli aerei): (…)”, prosegue il quotidiano. Intanto c’è da affrontare quella che possiamo definire ordinaria gestione. Dell’ordinaria gestione fa parte la grande fermata generale che Isab fa ogni cinque anni: quest’anno è prevista con inizio tra la fine di aprile e l’inizio di maggio, durerà 46 giorni con un investimento complessivo tra 90 e 100 milioni.